Tarvisio, due finanzieri morti durante cordata sul Monte Mangart: aperta un'inchiesta

Cronaca

Stavano risalendo la via Piussi, tragitto che percorre il verticale pilastro Nord. I loro corpi sono stati individuati durante la notte scorsa dopo l'allarme per il mancato rientro. La Procura di Udine ha aperto un fascicolo

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Due finanzieri sono morti sul Monte Mangart, nel cuore delle Alpi Giulie Occidentali al confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. A quanto si è appreso i due, appartenenti alla Scuola alpina della Guardia di Finanza, sono deceduti per una caduta in parete mentre salivano in cordata durante un'attività ufficiale di addestramento. La notizia è stata riferita dal Soccorso alpino del Friuli Venezia Giulia. Un incidente in servizio sul quale la Procura di Udine ha aperto un fascicolo di inchiesta.

Il ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, si è detto "molto addolorato per queste giovani vite spezzate mentre svolgevano il loro lavoro con dedizione, scrupolo e professionalità".

Giulio Alberto Pacchione (a sinistra) e Lorenzo Parone - Foto@Soccorso Alpino e Speleologico Friuli Venezia Giulia - CNSAS e @Facebook

Le vittime

I due finanzieri deceduti sono Giulio Alberto Pacchione, 28 anni, e Lorenzo Paroni, 30 anni, di Montereale Valcellina in provincia di Pordenone. Entrambe le vittime facevano parte anche della stazione di Cave del Predil del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico: Paroni era a tutti gli effetti già un tecnico, mentre Pacchione, nato a Reggio Emilia, era un aspirante e avrebbe dovuto a breve sostenere l'esame di ingresso. Entrambi conoscevano le pareti rocciose del Mangart, dove avevano tra l'altro già salito il Diedro Cozzolino, una delle vie più difficili delle Alpi. Pacchione era anche maestro di sci a Tarvisio, a Paroni mancava solamente un esame per diventare guida alpina.

"Erano due bravissimi alpinisti - ha spiegato Luca Onofrio, capostazione della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino - e delle persone straordinarie. Aggiungo che per me erano come due figli".

L'incidente

Secondo quanto ricostruito, stavano risalendo la via Piussi, una via di sesto grado che percorre il verticale pilastro Nord. Le dinamiche dell'incidente sono al vaglio degli inquirenti, ma a una prima valutazione si sarebbe trattato di una tragica fatalità, con un probabile crollo o distacco dall'alto che ha trascinato entrambi verso le rocce. Al momento non è stato possibile accertare l'ora dell'incidente e in che punto della parete sia avvenuto. I due non risultavano raggiungibili né al telefono né attraverso gli apparecchi radio che avevano con sé.

Preoccupati per il mancato rientro in caserma, i colleghi finanzieri a mezzanotte hanno raggiunto Fusine Laghi e poi i pressi del rifugio Zacchi, dove era stato parcheggiato il loro mezzo. Una volta giunti a piedi alla base della parete hanno visto i due corpi, presumibilmente caduti per diverse decine di metri. Il recupero dei corpi dei due giovani, ancora legati in cordata, è avvenuto questa mattina intorno alle 8.30, con l'elicottero della Protezione civile Fvg. 

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Ministro Lollobrigida: "Dolorosa perdita"

Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha espresso "cordoglio e vicinanza ai familiari e ai cari dei due giovani finanzieri soccorritori, tragicamente scomparsi sulle Alpi Giulie. Le mie piu' sentite condoglianze anche al Corpo della Guardia di Finanza per la dolorosa perdita".

Il cordoglio del presidente del Cnsas

"Tutte le donne e tutti gli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico abbracciano le famiglie e gli amici di Lorenzo e Giulio in questo giorno di dolore". Così Maurizio Dellantonio, presidente nazionale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) apprendendo della tragedia. "Siamo vicini alla stazione di Cave del Predil del soccorso alpino e speleologico e agli amici e colleghi soccorritori della Guardia di finanza colpiti da questo grave lutto - ha aggiunto -. Continueremo la nostra opera di soccorso e aiuto al prossimo anche in ricordo del loro prezioso contributo in questi anni di attività nel soccorso alpino".

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