Chi era Francesco Alberoni, il sociologo famoso per gli studi su innamoramento e amore
CronacaDivenne una star della cultura nel 1979, quando uscì “Innamoramento e amore”: un milione di copie, tradotto in tutto il mondo. Fu anche editorialista sul Corriere della Sera, consigliere d’amministrazione della Rai e rettore prima dell’Università di Trento e poi della Iulm
Era noto in tutto il mondo per i suoi studi sui movimenti collettivi e i processi amorosi Francesco Alberoni, sociologo, giornalista e scrittore morto a 93 anni a Milano. Nato a Piacenza il 31 dicembre del 1929, si è laureato nel 1953 a Pavia per diventare poi docente di sociologia all’Università di Milano dal 1964. Nel corso della sua carriera si è occupato di comunicazioni di massa, di fenomeni migratori, di partecipazione politica in Italia. Tra le sue opere più celebri si ricordano Movimento e istituzione, L’élite senza potere, Ricerca sociologica sul divismo, L’Italia in trasformazione.
Gli studi sull’amore
Alberoni, come detto, era noto in tutto il mondo anche per i suoi studi sull’amore: famosi i suoi lavori L’erotismo, L’arte del comando, Sesso e amore, Leader e masse, Lezioni d'amore, L’arte di amare. Il grande amore erotico che dura. In particolare, ricorda il Corriere della Sera, il sociologo era divenuto una star della cultura nel 1979, quando uscì Innamoramento e amore: un milione di copie, tradotto in tutto il mondo.
Alberoni editorialista e gli incarichi accademici
Alberoni è stato anche membro del Consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente veci di presidente della Rai nel 2005. Fu anche presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dal 2002 al 2012. Inoltre è stato anche editorialista del Corriere della Sera, che dal 1982 al 2011 ogni lunedì ha ospitato in prima pagina una sua rubrica intitolata Pubblico e privato. Nel 2015 è stato pubblicato il volume antologico Il tradimento. Come l'America ha tradito l'Europa e altri saggi, mentre è del 2016 il saggio L'arte di avere coraggio. Alberoni, infine, è stato anche rettore dell'Università di Trento dal 1968 al 1970 e della Iulm dal 1997 al 2001.