Sant'Anna di Stazzema, Mattarella: “Massacro di innocenti”. Bonaccini attacca La Russa
Cronaca“È un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant’Anna e nelle altre frazioni di Stazzema, quando militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali, misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto”, ha aggiunto il Capo dello Stato. Il governatore dell'Emilia Romagna ha invece attaccato il presidente del Senato: "Inadeguato all'incarico che ricopre"
"Sant’Anna di Stazzema è uno dei luoghi simbolo della tragedia della Seconda Guerra Mondiale in cui affondano le radici più profonde dei valori della Costituzione repubblicana”, ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando l'eccidio nazifascista avvenuto il 12 agosto 1944.
Una commemorazione che è stata segnata però anche dall'attacco che il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha riservato al Presidente del Senato Ignazio La Russa. Criticando il ritorno dei nazionalismi e il pericolo di rigurgiti neofascisti e ricordando come la seconda carica dello Stato si sia vantato più volte di possedere un busto di Mussolini, Bonaccini ha definito il vertice di Palazzo Madama "inadeguato all'incarico che ricopre". Anche La Russa ha dedicato una nota a Sant'Anna di Stazzema definendola non solo come "una delle stragi più sanguinose della Seconda Guerra Mondiale", ma anche "una pagina vergognosa della nostra storia" nazionale "che tutti gli italiani ricordano con lo stesso dolore e la stessa esecrazione".
Mattarella: “Un dovere ricordare”
Nel suo messaggio su Sant'Anna di Stazzema, Mattarella ha invece ricordato “un luogo di memoria, di dolore immenso, insensato e ingiustificabile, divenuto emblema di riscatto civile, di ribellione alla violenza più feroce e disumana, di solidarietà, di ricostruzione morale e sociale. È un dovere per la nostra comunità ricordare quanto avvenne settantanove anni or sono a Sant’Anna e nelle altre frazioni di Stazzema, quando militari nazisti delle SS, sostenuti da fascisti locali, misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto", ha continuato il presidente della Repubblica.
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"Un massacro di vite innocenti"
"Fu un massacro di vite innocenti. Donne, anziani, bambini, ben oltre cinquecento, vennero uccisi senza pietà. Tanti i corpi bruciati e resi irriconoscibili. L’Europa toccò il fondo dell’abisso. Neppure l’infamia della rappresaglia poteva giustificare lo sterminio, la strategia dell’annientamento. Da quegli abissi sono ripartiti il cammino del popolo italiano e del Continente europeo e spetta a ciascuno custodire e consegnare il testimone della memoria alle generazioni più giovani perché possano essere consapevoli protagoniste di un futuro responsabile in cui non siano più messi a rischio i valori della persona umana", ha concluso Mattarella.