Il responsabile istituzionale della comunicazione della Regione Lazio, finito nella bufera per le sue affermazioni sulla strage di Bologna, ha avanzato le sue scuse, ma non ha fatto passi indietro rispetto al suo incarico. Il presidente della Regione annuncia: "Dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di non revocargli la fiducia"
Marcello De Angelis si è scusato, ma non ha dato le sue dimissioni. Il responsabile istituzionale della comunicazione della Regione Lazio è finito nella bufera per le sue affermazioni sulla strage di Bologna di cui ha sconfessato la matrice neofascista dichiarando innocenti Mambro, Fioravanti e Ciavardini. Il post su Facebook in cui faceva queste affermazioni ha scatenato le critiche. Così, il diretto interessato ha scritto nuovamente sul social, il 7 agosto, spiegando: "Intendo scusarmi con quelli - e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine - a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili". Poi è arrivato anche il commento del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha spiegato: "Ho incontrato Marcello De Angelis ieri, in tarda serata, e dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di non revocargli la fiducia. Pertanto, manterrà la direzione della Comunicazione Istituzionale in Regione".
Le scuse di De Angelis
Rocca, già ieri si era espresso sul caso, prima di sciogliere la riserva sull'incarico di De Angelis. Non aveva nascosto l'irritazione della premier Meloni, "non felice per quanto accaduto". Per Rocca, comunque, De Angelis ha commesso "un errore importante" parlando "in termini di certezza anche se a titolo personale". De Angelis, dal canto suo, via social, ha ammesso che le sue sono state affermazioni personali che possono essere state "fraintese per l'enfasi di un testo non ponderato, ma scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi". Ha poi ricordato di avere "servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni" di cui afferma di avere "il massimo rispetto, così come per tutte le cariche dello Stato" e "fra queste e prima di tutte, la presidenza della nostra Repubblica".
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Opposizioni all'attacco
Le opposizioni, ma anche l'Associazione partigiani e quella dei familiari vittime dell'attentato, da subito avevano chiesto le dimissioni, citando anche la premier: "È colpa delle omissioni di Giorgia Meloni sulla matrice neofascista della strage di Bologna se poi ci sono personaggi come De Angelis che dicono quello che dicono", ja detto Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione familiari. Per il Pd il dirigente regionale "sapeva bene quello che avrebbe sollevato con il suo post revisionista. Le sue scuse non cancellano le sue dichiarazioni: De Angelis si deve dimettere". E il M5S ha sottolineato: “Uno così lo avremmo buttato fuori a calci nel sedere, in Fratelli d'Italia invece gli continuano a garantire poltrona e stipendio con i soldi pubblici".
Delmastro: "Caso chiuso con post"
Sulla vicenda si è poi espresso anche Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia: "Credo che la questione sia chiusa con il post di Marcello De Angelis", ha detto ad Agorà Estate.