La 31enne dice di trovarsi in Italia per "fare un giro". Ha scelto di vivere in auto dallo scorso ottobre. In carcere continua a ripetere una sola frase: "Ich bin in einem Abgrund" ("sono in un baratro", la traduzione dal tedesco) e dice di non ricordare nulla dell'incidente
Oggi l'interrogatorio dell'automobilista tedesca Angelika Hutter, ritenuta la responsabile dell'incidente di giovedì 6 luglio avvenuto a Santo Stefano di Cadore (Belluno) in cui sono morte tre persone, tra cui un bambino. Ha 31 anni, di origine romena ma sin da piccola ha vissuto a Deggendorf, cittadina della Baviera orientale. Ha dichiarato di essere in Italia "per un giro" e di viaggiare attraverso i paesi di montagna. Secondo la versione della donna, l'incidente è avvenuto a causa della perdita di controllo dell'auto, guidando a una velocità superiore a quella consentita nella zona. Gli esami hanno confermato che al momento dell'incidente non era sotto l'influenza di droghe o alcol. Il suo telefono cellulare è stato sequestrato per ulteriori indagini.
L'auto usata come casa
Angelika da diverse settimane viveva in macchina, dove dormiva e si nutriva. Ad ottobre aveva lasciato la casa e per tutti questi mesi ha vissuto alla giornata. Nella sua auto i carabinieri hanno trovato di tutto, dalle coperte per dormire al cibo. Su Instagram ha scritto di essere un'artista e tramite un suo sito internet aveva cercato, senza successo, di vedere i suoi disegni ad acquerello, biglietti di matrimonio e mobili decorati a mano. Dagli inquirenti è stata definita un "soggetto litigioso": sui social, nei mesi scorsi, ha pubblicato post contro le banche tedesche e contro i corrieri, forse a causa di una relazione sentimentale con un portalettere non andata bene.
Le denunce precedenti
Solo pochi giorni prima di commettere l'omicidio stradale nel Cadore, Angelika Hutter era stata denunciata dalla Questura di Bolzano per oggetti atti ad offendere: gli agenti, chiamati da un negozio di elettronica di un centro commerciale perché la donna aveva litigato con un addetto alle vendite, avevano trovano nel suo zaino un martello. Come ha riferito il legale d'ufficio Giuseppe Triolo, Angelika in carcere continua a ripetere una sola frase: "Ich bin in einem Abgrund" ("sono in un baratro", la traduzione dal tedesco) e non ricorda nulla dell'incidente. Hutter, come hanno confermato le analisi sul sangue, alla guida non si era messa sotto l'effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti.