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Testamento Berlusconi, la lettera ai figli prima del ricovero: perché non è citato Luigi?

Cronaca
©Ansa

Non è chiaro il motivo per il quale l’ex Cavaliere abbia disposto che le donazioni a Fascina e Dell’Utri siano da detrarre dall’eredità di 4 dei 5 figli, escluso il più piccolo, che comunque figura nel testamento originario del 2006. Laureato alla Bocconi, Luigi è un po’ il “cervellone” della famiglia: non è un caso, infatti, che amministri i beni anche delle sue sorelle, Barbara ed Eleonora

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C’è un piccolo "mistero" dietro le ultime disposizioni lasciate da Silvio Berlusconi ai suoi figli, nelle quali ha indicato che vengano lasciati 100 milioni di euro a Paolo Berlusconi e a Marta Fascina, compagna dell’ex Cavaliere, e 30 milioni a Marcello dell’Utri, sodale dei tempi di Mediaset e uomo ombra del leader di Forza Italia per decenni. La ragione la specifica lo stesso Berlusconi: "Per il bene che ho voluto e per il bene che loro hanno voluto a me". La lettera, che si apre con un toccante "Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà", riporta una volontà precisa: "Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue", recita la lettera, in tutto una quindicina di righe, contenute in una busta non sigillata e datate "Arcore, 19 gennaio 2022", appena prima del ricovero al San Raffaele dove venne diagnosticata la leucemia. Le donazioni per Fascina e Dell’Utri sono da trattenere dalle quote dei quattro figli maggiori escluso il più piccolo, Luigi.

Luigi è incluso nel testamento?

La ragione non è chiara. Nato nel 1988, Luigi è infatti considerato il "cervellone" della famiglia: laureato alla Bocconi di Milano in Economia e finanza, nel 2007 è entrato nell'impresa di famiglia come consigliere ed è anche il titolare della società B.e.I. Immobiliare, che gestisce il suo patrimonio ma anche quello delle sorelle maggiori Barbara ed Eleonora. Il nome di Luigi è regolarmente citato nel primo testamento, quello del 2006, dove, in merito a Fininvest, si legge: "Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi".

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I tre testamenti

Non c’è solo quello del 2006 tra i testamenti lasciati da Silvio Berlusconi presso il notaio Roveda di Milano: se il primo riguarda la destinazione della parte di eredità disponibile, con una ripartizione che lascia potere maggiore a Marina e Pier Silvio, il secondo invece, risalente al 5 ottobre 2020, riguarda il fratello Paolo, a cui Berlusconi lascia 100 milioni. La terza versione, in forma di lettera, risale al 19 gennaio 2022 e contiene i lasciti sia per Fascina che per Dell'Utri, oltre a confermare quello per Paolo.

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