Emanuela Orlandi, ex carabiniere: “Sepolta a Castel S. Angelo”. Fratello Pietro: “Follia”

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Antonio Goglia, impiegato comunale di San Giorgio a Cremano, ha inviato una lettera al sostituto procuratore Stefano Luciani, incaricato di riaprire le indagini, dicendo che il corpo della ragazza scomparsa nel 1983 sarebbe insieme a quello di Mirella Gregori. Pietro Orlandi: “Lo conosco da anni, è uno che racconta frottole. Il suo intento è apparire e tutti gli vanno dietro. Assurdo”. L'avvocato della famiglia Orlandi a Sky TG24: in assenza di prove “tutto questo non fa altro che nuocere alla ricerca di Emanuela”

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“Vi comunico che nei sotterranei del Castel Sant'Angelo, dietro una porta rinforzata, dovrebbe trovarsi una stanza di circa 20 metri quadri nella quale dovrebbero trovarsi resti umani, compresi quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori”. Sono dell’ex carabiniere Antonio Goglia, impiegato comunale di San Giorgio a Cremano, le dichiarazioni che stanno di nuovo facendo discutere in merito al Caso di Emanuela Orlandi, la 15enne figlia di un dipendente del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 a Roma. Affermazioni a cui il fratello della giovane, Pietro Orlandi, ha subito replicato: “È pura follia, com'è possibile che gli venga data tutta questa attenzione?”. “Tutto è attendibile se viene supportato da prove, per cui se si tratta di dichiarazioni come quelle che ho letto tutto ciò non fa altro che generare ulteriore confusione e devo dire che in questo momento di confusione ce n’è già parecchia”, ha commentato a Sky TG24 Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ribadendo che in assenza di prove “tutto questo non fa altro che nuocere alla ricerca di Emanuela”.

La lettera dell’ex carabiniere

Goglia ha inviato una lettera al sostituto procuratore Stefano Luciani, incaricato di riaprire le indagini, sottolineando che Castel Sant’Angelo “dovrebbe ricadere sotto l'Autorità del Comune di Roma e perciò non dovrebbe essere difficile approntare un sopralluogo”. Poi, parlando con ItaliaOggi, l’ex carabiniere sottolinea la centralità del canone 1058 nella vicenda che riguarda la sparizione delle due ragazze: “Il codice, che impone il celibato sacerdotale - dice - è stato confermato dall'attuale norma canonica del 1983, anno dei sequestri della Orlandi e della Gregori. Quel codice serve a far comprendere immediatamente cosa vogliono i sequestratori: l'abolizione del celibato sacerdotale, canone 1058, altrimenti avrebbero ucciso la Orlandi e la Gregori”. Poi invita i magistrati a visionare del materiale fotografico “che andrebbe ricercato ed esibito al grande pubblico”.

Alcune immagine di Emanuela Orlandi, in piazza del Campidoglio, durante la marcia che giungerà a San Pietro il 27 maggio 2012. 
ANSA/SERENA CREMASCHI

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Pietro Orlandi: “È uno che racconta frottole”

Il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, dice di conoscere Goglia da anni: “Ogni volta cambia ipotesi, e a cominciare da Nicotri o Peronaci gli dànno tutto questo spazio. È uno che racconta frottole”. “Già in passato - ricorda Pietro Orlandi - aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri, ipotesi completamente diverse tra loro. È passato, come movente, dalla teologia della liberazione, ai preti pedofili di Boston, al terrorista Carlos, ai Marrani e altri”. Secondo il fratello di Emanuela Orlandi, “il suo intento è apparire su un articolo e, grazie a Nicotri che l'ha intervistato, ci riesce e tutti gli vanno dietro. Assurdo”. “Il fatto allucinante è proprio che tutti gli vanno dietro - conclude Orlandi - Questo crea la solita confusione. Poi in un momento particolare come questo è assurda questa cosa, veramente assurda”.

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