25 aprile, la staffetta partigiana Vergalli: “Vogliono rafforzare opinioni distorte”

Cronaca

“Credo lo facciano apposta, lo sanno che le cose non sono state come vogliono far credere”, ha detto Vergalli, a Sky TG24 nel giorno della Festa della Liberazione, commentando le affermazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, il quale nei giorni scorsi ha affermato che nella Costituzione italiana non si parla di antifascismo

ascolta articolo

“Vivo questo giorno con grande dolore per quello che succede nel mondo e preoccupazione per quello che succede in Italia”, ha detto la staffetta partigiana Teresa Vergalli a Sky TG24 nel giorno della Festa della Liberazione. “Credo lo facciano apposta, lo sanno che le cose non sono state come vogliono far credere. Vogliono rafforzare nel loro pubblico queste opinioni sbagliate e distorte”, ha poi aggiunto Vergalli commentando le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che nei giorni scorsi ha affermato che nella Costituzione italiana non si parla di antifascismo.

Vergalli: “Non si può soltanto commemorare, bisogna ripartire”

“Penso che non si possa soltanto ricordare o commemorare, ma che sia venuto il momento di dire che bisogna ripartire da questo dolore di oggi – ha aggiunto la partigiana –. Visto come ci si dimentica facilmente delle cose importanti, spero che si possa ripartire a fare una rieducazione e una comprensione nuova di cosa è stato il fascismo. Secondo me, in Italia pochi sanno cosa è stato il fascismo, come i germi del fascismo vivono ancora oggi. Quando si dice che gli altri sono inferiori, sono diversi, sentirsi superiori non è la cosa migliore. Bisogna sentirsi solidali, sentirsi con gli stessi diritti e comprendere i problemi degli altri”.

approfondimento

Mattarella: Costituzione figlia antifascismo, ora e sempre Resistenza

“Le cose non sono state come vogliono far credere”

“Credo la facciano apposta, lo sanno che le cose non sono state come vogliono far credere”, ha poi detto Vergalli interpellata sulle parole di La Russa, che nei giorni scorsi ha affermato che nella Costituzione non si parla di antifascismo. “Vogliono rafforzare nel loro pubblico queste opinioni sbagliate e distorte per cui la guerra partigiana è stata una guerra di parte, per cui i fascisti non erano poi così cattivi, Mussolini non ha fatto niente di male, era un bonaccione, ha sbagliato solo a mettersi con Hitler, le cose cattive le ha fatte solo Hitler, gli ebrei glieli abbiamo dati, ma non li abbiamo uccisi noi. Lo fanno apposta”, ha proseguito la staffetta partigiana.

approfondimento

Roma, La Russa inseguito da nonna partigiana in nuovo murales di Laika

La staffetta partigiana: “La resistenza non era una banda di assassini”

“La verità invece è diversa. La resistenza non è stata fatta solo dai comunisti. Dalle nostre parti abbiamo don Pasquino Borghi, ordinario del mio paese, è stato fucilato alla schiena perché era partigiano – ha poi ricordato Vergalli –. Nelle formazioni c'era un battaglione diretto da un prete ed erano quasi tutti di orientamento cattolico, monarchici, ex carabinieri, molta gente proveniente dal Sud. La resistenza era anche ben organizzata, anche dal punto di vista della disciplina, non era una banda di assassini come qualche volta si è cercato di dire incolpando i partigiani di qualsiasi efferatezza. C'è molto da correggere nell'opinione pubblica in fatto di memoria e penso che si debba farlo ripartendo dalla scuola”, ha aggiunto Vergalli.

approfondimento

25 aprile, le tappe di Mattarella nei luoghi simbolo della Liberazione

Cronaca: i più letti