Giornata di manifestazioni in tutta Italia. Il presidente della Repubblica ha deposto una corona all’altare della Patria, poi è stato Cuneo e ha reso omaggio a Borgo San Dalmazzo e Boves. La presidente Consiglio Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della Sera: “Da molti anni i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo. Il frutto fondamentale del 25 Aprile è stato, e rimane, l'affermazione dei valori democratici”
Ronzulli: "È la festa di tutti gli italiani"
Dureghello: "Antifascismo è di tutti, sforzo per unità"
Magi: "Necessario festeggiare il 25 aprile con la comunità ucraina"
Il presidente della repubblica Sergio Mattarella e le altre cariche all'Altare della Patria (Ansa)
Tajani e Rauti depongono corona a Fosse Ardeatine
Richetti: "Le istituzioni nascono dalla Liberazione"
Casini: "Il 25 aprile non sia trasformato in una festa di parte"
"Guai a chi, oggi, con comportamenti poco appropriati trasforma la festa della Liberazione, che è di tutti, in una festa di parte - dice l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini in un'intervista a Il Messaggero - Il movimento di Liberazione è stato fatto da comunisti, socialisti, cattolici, azionisti, liberali". Non c'è dubbio "che la nostra Repubblica e la nostra Costituzione abbiano come elemento fondante l'antifascismo - osserva - Così come è indubitabile che se nel '48 avessero vinto Togliatti e i comunisti e non De Gasperi e i democristiani, non ci sarebbe stato probabilmente un regime democratico. Questo è così vero che le scelte atlantiche contestate dal Pci ai governi democristiani sono poi diventate patrimonio comune di tutta l'Italia". In ogni modo "è incontestabile che i resistenti erano dalla parte giusta e i ragazzi di Salò da quella sbagliata".