Giornata di manifestazioni in tutta Italia. Il presidente della Repubblica ha deposto una corona all’altare della Patria, poi è stato Cuneo e ha reso omaggio a Borgo San Dalmazzo e Boves. La presidente Consiglio Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della Sera: “Da molti anni i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo. Il frutto fondamentale del 25 Aprile è stato, e rimane, l'affermazione dei valori democratici”
Elly Schlein al corteo di Milano
Al corteo di Milano, città medaglia d'oro della Resistenza, ci saranno, tra gli altri, la segretaria del Pd, Elly Schlein e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Piantedosi a Castelvetrano
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, parteciperà a Castelvetrano alla cerimonia di svelamento della teca contenente i resti della Quarto Savona 15, l'auto su cui viaggiava il giudice Giovanni Falcone il giorno della strage di Capaci.
Ignazio La Russa a Praga
Il presidente del Senato, Ignazio la Russa, dopo aver reso omaggio all'Altare della Patria accompagnando il Presidente della Repubblica, sarà a Praga, dove alle 12.15 interverrà alla Riunione dei presidenti dei Parlamenti dell'Unione europea. Nel pomeriggio deporrà una corona al Monumento di Jan Palach, quindi visiterà il campo di concentramento di Theresienstadt.
Il programma di Giorgia Meloni
La premier Meloni, dopo aver partecipato alla cerimonia all'Altare della Patria, alle 10 sarà alla cerimonia di deposizione di una corona di alloro al Mausoleo delle Fosse Ardeatine da parte del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in rappresentanza ufficiale del governo.
La visita di Mattarella a Cuneo
A Cuneo, il capo dello Stato deporrà una corona al Monumento della Resistenza; si recherà, quindi, al Teatro Toselli per la cerimonia commemorativa del 78° Anniversario della Liberazione. Nel pomeriggio Mattarella si trasferirà a Borgo San Dalmazzo dove deporrà una corona d’alloro al Memoriale della deportazione e visiterà il Museo Memo4345. Ultima tappa a Boves: in Piazza d’Italia il presidente Mattarella renderà omaggio al monumento che commemora le vittime dell’eccidio di Boves.
Il programma di Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria alle 9, si recherà a Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves. All'Altare della Patria Mattarella sarà accompagnato dalla premier, Giorgia Meloni, e dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e dal ministro della Difesa Guido Crosetto.
Meloni: "Dedico questo giorno a Paola Del Din"
La lettera della premier Giorgia Meloni al Corriere della Sera, scritta in occasione del 25 aprile, si conclude con un riferimento all'incontro con la partigiana Paola Del Din. "Durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica. Fu la prima donna italiana - ricorda la presidente del Consiglio - a paracadutarsi in tempo di guerra. Il suo coraggio le è valso una Medaglia d'oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant'anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio". "Della Resistenza dice: 'Il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora'. Nell'Italia repubblicana - prosegue Meloni - è stata insegnante di Lettere e, nonostante i suoi quasi cento anni, continua ad accettare gli inviti a parlare nelle scuole di Italia e del valore della Libertà. Dedico questo giorno a lei, madre di quattro figli e nonna di altrettanti nipoti, ma anche, idealmente, di tutti gli italiani che antepongono l'amore per la propria Patria a ogni contrapposizione ideologica".
Meloni: "Ora difendiamo la libertà dell'Ucraina"
Meloni sul Corriere della Sera fa anche riferimento alla guerra in Ucraina: "In questo nuovo bipolarismo l'Italia la sua scelta di campo l'ha fatta, ed è una scelta netta. Stiamo dalla parte della libertà e della democrazia, senza se e senza ma, e questo è il modo migliore per attualizzare il messaggio del 25 Aprile. Perché con l'invasione russa dell'Ucraina la nostra libertà è tornata concretamente in pericolo. È, questa, una convinzione che ho rafforzato grazie all'incontro con una donna straordinaria, Paola Del Din".
Meloni cita Luciano Violante
"Mi domando se queste persone si rendano conto di quanto, così facendo, indeboliscono i valori che dicono di voler difendere", scrive Meloni in una lettera al Corriere della Sera, parlando di chi usa "la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico". "È probabilmente questa consapevolezza ad aver spinto Luciano Violante a individuare - nel suo memorabile discorso di insediamento da presidente della Camera quasi trent'anni fa - proprio in una certa 'concezione proprietaria' della lotta di Liberazione uno dei fattori che le impedivano di diventare patrimonio condiviso da tutti gli italiani".
Meloni: "Si usa il fascismo come arma di esclusione di massa"
"Capisco quale sia l'obiettivo di quanti, in preparazione di questa giornata e delle sue cerimonie, stilano la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica. È usare la categoria del fascismo come strumento di delegittimazione di qualsiasi avversario politico: una sorta di arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto, di discussione, di semplice ascolto". Lo scrive la premier Giorgia Meloni in una lettera al Corriere della Sera in occasione del 25 aprile.
"Non capisco chi parla di divisione tra italiani democratici e non"
"Non comprendo le ragioni per le quali, in Italia, proprio fra coloro che si considerano i custodi di questa conquista vi sia chi ne nega allo stesso tempo l'efficacia, narrando una sorta di immaginaria divisione tra italiani compiutamente democratici e altri - presumibilmente la maggioranza a giudicare dai risultati elettorali - che pur non dichiarandolo sognerebbero in segreto un ritorno a quel passato di mancate libertà", scrive la presidente del Consiglio.
Meloni: "Libertà e democrazia sono un patrimonio per tutti"
Dal 25 aprile, in Italia è nata "una democrazia nella quale nessuno sarebbe disposto a rinunciare alle libertà guadagnate. Nella quale, cioè, libertà e democrazia sono un patrimonio per tutti, piaccia o no a chi vorrebbe che non fosse così. E questa non solo è la conquista più grande che la nostra Nazione possa vantare ma è anche l'unico, vero antidoto a qualsiasi rischio autoritario", scrive la premier Giorgia Meloni sul Corriere della Sera.
"Democrazia solida pur nelle sue tante contraddizioni"
"Chi dal processo costituente era rimasto escluso per ovvie ragioni storiche - scrive ancora Meloni - si impegnò a traghettare milioni di italiani nella nuova repubblica parlamentare, dando forma alla destra democratica. Una famiglia che negli anni ha saputo allargarsi, coinvolgendo tra le proprie fila anche esponenti di culture politiche, come quella cattolica o liberale, che avevano avversato il regime fascista". "È nata così - aggiunge - una grande democrazia, solida, matura e forte, pur nelle sue tante contraddizioni, e che nel lungo Dopoguerra ha saputo resistere a minacce interne ed esterne, rendendo protagonista l'Italia nei processi di integrazione europea, occidentale e multilaterale".
Meloni: "Il frutto fondamentale del 25 Aprile è stato l'affermazione dei valori democratici"
"Il frutto fondamentale del 25 Aprile è stato, e rimane senza dubbio, l'affermazione dei valori democratici, che il fascismo aveva conculcato e che ritroviamo scolpiti nella Costituzione repubblicana", scrive meloni su Il Corriere della Sera. "Da quel paziente negoziato volto a definire princìpi e regole della nostra nascente democrazia liberale - esito non unanimemente auspicato da tutte le componenti della Resistenza - scaturì un testo che si dava l'obiettivo di unire e non di dividere, come ha ben ricordato alcuni giorni fa su queste pagine il professor Galli della Loggia".
Meloni: "25 aprile spartiacque per l'Italia"
"Il 25 Aprile 1945 segna evidentemente uno spartiacque per l'Italia: la fine della Seconda guerra mondiale, dell'occupazione nazista, del Ventennio fascista, delle persecuzioni anti ebraiche, dei bombardamenti e di molti altri lutti e privazioni che hanno afflitto per lungo tempo la nostra comunità nazionale"."Purtroppo - aggiunge -, la stessa data non segnò anche la fine della sanguinosa guerra civile che aveva lacerato il popolo italiano, che in alcuni territori si protrasse e divise persino singole famiglie, travolte da una spirale di odio che portò a esecuzioni sommarie anche diversi mesi dopo la fine del conflitto. Così come è doveroso ricordare che, mentre quel giorno milioni di italiani tornarono ad assaporare la libertà, per centinaia di migliaia di nostri connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia iniziò invece una seconda ondata di eccidi e il dramma dell'esodo dalle loro terre".
Meloni: "Partiti di destra incompatibili con il fascismo"
"Da molti anni, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo", scrive Meloni su Il Corriere della Sera.
La lettera di Giorgia Meloni al Corriere della Sera
Nel suo primo 25 aprile da presidente del Consiglio, Giorgia Meloni affida a una lettera al Corriere della Sera "alcune riflessioni che mi auguro possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell'Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia". "E lo faccio - aggiunge - con la serenità di chi queste riflessioni le ha viste maturare compiutamente tra le fila della propria parte politica ormai 30 anni fa, senza mai discostarsene nei lunghi anni di impegno politico e istituzionale".