Madonna di Trevignano, il Comune ordina la demolizione del santuario abusivo

Cronaca

Dovranno sparire tutte le strutture allestite per i fedeli. Lo stabilisce un'ordinanza di demolizione del comune in virtù del fatto che la teca e gli arredi dell'area, dove ogni tre del mese i devoti si riuniscono, sono abusivi

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Dopo la sparizione della sedicente veggente Gisella Cardia - alias Maria Giuseppa Scarpulla - riapparsa poi alcuni giorni dopo, ora a sparire dovranno essere tutte le strutture allestite per i fedeli della Madonna di Trevignano. Lo stabilisce un'ordinanza di demolizione del comune in virtù del fatto che la teca e gli arredi dell'area, dove ogni tre del mese i devoti si riuniscono, sono abusivi. L'ordinanza dà tempo 90 giorni per demolire panche, teca, tettoia in via Campo Le Rose ed è stata comunicata alla Onlus Madonna di Trevignano. In caso di mancata ottemperanza alle disposizioni dell'ordinanza la onlus sarà sanzionata e i beni e l'area saranno acquisiti a patrimonio comunale. Il documento diramato dall'ente cita una "ordinanza di demolizione delle opere abusive e ripristino dello stato dei luoghi" entro il termine massimo di 90 giorni.

Aperta un'indagine contro ignoti

Nei giorni scorsi la procura di Civitavecchia ha aperto un’indagine contro ignoti per "abuso di credulità popolare" per chiarire la vicenda della "veggente", mentre sui presunti miracoli si è mossa la diocesi di Civita Castellana con un’indagine religiosa i cui risultati dovrebbero uscire la prossima settimana. Oltre alla procura di Civitavecchia si è mossa anche la guardia di finanza di Colleferro. L'8 maggio Maria Giuseppa Scarpulla dovrebbe comparire al tribunale di Patti (Messina) per il procedimento sulla bancarotta fraudolenta, per il fallimento della sua impresa di maioliche in Sicilia.

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