Cgil, Maurizio Landini rieletto segretario: "Distanze da Meloni, pronti anche a sciopero"
CronacaIl segretario generale guiderà il sindacato per un secondo mandato. L'assemblea lo ha confermato alla guida con il 94,2% di voti favorevoli. Aprendo il discorso al Palacongressi di Rimini dice: "Siamo una bella organizzazione perché siamo fatti di uomini e donne vere che credono in quello che fanno". Ieri l’intervento di Giorgia Meloni che ha ribadito il no al salario minimo e al reddito di cittadinanza
Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della Cgil. Al termine del XIX Congresso nazionale, l'assemblea lo ha confermato alla guida del sindacato per il secondo mandato di quattro anni, con il 94,2% di voti favorevoli. La proclamazione è stata accompagnata da un lungo applauso della platea. "Vi ringrazio", le sue prime parole. In mattinata salutando la platea del Palacongressi di Rimini e aprendo la giornata conclusiva del congresso nazionale del sindacato, ha detto: "Nessuno credo si impegni nel sindacato perché crede che sia un mestiere, siamo una bella organizzazione perché siamo fatti di uomini e donne vere che credono in quello che fanno". Ieri, prima che prendesse la parola Giorgia Meloni, ha fatto un appello a "chiedere ascolto ma anche a dare ascolto". Oggi Landini ha replicato alle parole della premier, nell'intervento conclusivo. Con il governo e con Meloni c'è "una diversità molto profonda, molto consistente. Per tutto il sindacato italiano non c'è possibilità di discussione, bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero. Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana". Landini parla in particolare del fisco e ribadisce che "non siamo assolutamente d'accordo con la delega" approvata giovedì in Consiglio dei ministri. In un Paese in cui "il 94% dell'Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati, che ha 100 miliardi di evasione e dove le rendite hanno una tassazione inferiore al lavoro. Non siamo più disponibili ad accettare l'idea di un sistema fiscale che continua a gravare sui lavoratori dipendenti e pensionati", un sistema che deve rispettare il principio della progressività, rimarca il leader della Cgil. Serve "una seria riforma fiscale per un nuovo patto di cittadinanza", insiste.
Le parole di Landini
"Voglio ringraziare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che con il suo messaggio, le sue parole ha riconfermato il valore della nostra Costituzione e del lavoro", ha esordito Landini sul palco del Palacongressi di Rimini. "È stato un bel congresso", aggiunge indossando di nuovo la felpa rossa della Cgil. "La presidente del Consiglio ci ha ricordato ieri il giorno dell'unità nazionale. Un valore importante ma vorrei che se ne ricordasse non solo il 17 marzo, ma il 18, il 19, il 20, il 21… C'è una contraddizione: come si fa a votare l'autonomia differenziata e poi venire qui e parlare di unità nazionale", ha proseguito. "Non accettiamo la messa in discussione della nostra Costituzione" e il progetto di autonomia differenziata che, rimarca Landini, aumenta le divisioni nel Paese.
Landini: Meloni conferma scelte che non condividiamo
"Qui è venuta la premier Giorgia Meloni, la ringraziamo. Su molti punti ha riconfermato pienamente le scelte fatte, che non condividiamo e che dal governo non hanno nemmeno discusso con noi", dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Ma "quando fai una trattativa, una vertenza, c'è un momento in cui il gioco si deve vedere. E quando qualcuno, come adesso, dice 'sei importante ma non è detto che abbia bisogno di te, perché posso anche fare senza', noi dobbiamo dimostrare che così non è" non a parole ma con i fatti e "la forza" del sindacato, "perché siamo in grado di dimostrare che rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori".
"Importante la condanna di Meloni dell'assalto alla Cgil"
"Ho trovato importante che la presidente del Consiglio abbia condannato l'assalto alla nostra sede da forze dall'estrema destra e concordo sul fatto che insieme dobbiamo combattere e respingere la violenza, perché se il terrorismo nel nostro Paese è stato sconfitto è grazie al movimento dei lavoratori", ha detto Landini, aggiungendo però che "tra il dire e il fare, se lo si vuole condannare, si applichi la Costituzione. Questo parlamento faccia quello che deve fare, si sciolgano le forze che si richiamano al fascismo: un atto di questo genere parlerebbe molto di più di tante dichiarazioni. Si rimetta al centro la Costituzione", rimarca. Infine, chiudendo il congresso, ha affermato: "Lo diciamo in modo chiaro al governo, alle forze politiche, alle controparti: noi non ci fermeremo e non accettiamo che sia il lavoro a pagare per tutti. Questo Paese lo vogliamo cambiare più del governo e più delle forze politiche e lo diciamo a Cisl e Uil: lo vogliamo fare insieme a voi e agli altri lavoratori. Non ci fermeremo. La battaglia la vinceremo. Di cosa abbiamo paura, cosa dovremmo perdere? Le pensioni che non abbiamo, la precarietà, il salario che non arriviamo a fine mese? Se non fai nulla, hai perso prima di cominciare". "O siamo capaci di ricostruire una credibilità tra le persone, far capire che organizzarsi insieme è la condizione per migliorare le proprie condizioni altrimenti noi questa battaglia rischiamo di non vincerla".
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Genitori Regeni: nostra battaglia fino a verità
Questa mattina i genitori di Giulio Regeni, in un collegamento con il congresso della Cgil, hanno ricordato il figlio ucciso in Egitto sette anni fa: "Grazie per l'ascolto, di cui abbiamo molto bisogno, e per il sostegno fin dall'inizio della nostra battaglia per ottenere verità e giustizia. Giulio era un ricercatore, non era altro. Oggi avrebbe 35 anni. Il suo interesse era per i lavoratori e per il mondo dell'economia, per la vita delle persone che lavorano", ha sottolineato la mamma Paola, rivolgendo "un grande pensiero ai giovani, che ricercano e di cui abbiamo bisogno. Non lasciamoli andare via". L'obiettivo di Giulio "era dare un contributo al miglioramento della società attraverso lo studio e il lavoro. Ringraziamo per il sostegno e vi chiediamo di starci ancora vicino nel cammino verso verità e gustizia", dice il papà Claudio Regeni, tra gli applausi dalla sala. "Sono sette anni che inseguiamo la verità e che pretendiamo una verità processuale per il sequestro, la tortura e l'omicidio di Giulio. È un morto sul lavoro", afferma la legale della famiglia, Alessandra Ballerini, aggiungendo che "con i dittatori non possiamo collaborare".
L’intervento di ieri di Giorgia Meloni
Ieri Giorgia Meloni è stata la prima presidente del Consiglio - e di un governo di centrodestra - a presentarsi dopo 27 anni all'assise del sindacato. Nel suo discorso di mezzora non ha fatto passi indietro o concessioni sul reddito di cittadinanza, stroncato, o sul salario minimo, definito "inefficace". E tantomeno su quella riforma del fisco appena approvata e bocciata "troppo frettolosamente da alcuni". La platea l’ha ascoltata in silenzio e la premier ha offerto la promessa di un "ascolto senza pregiudizi". Proprio quello che secondo il sindacato finora non c'è stato. Qualche timido battimano è arrivato solo quando ha citato "l'inaccettabile" assalto alla Cgil da parte "di esponenti di estrema destra". Scesa dal palco è rimasta ancora una mezz'ora, in un colloquio a tu per tu con Landini che a Palazzo Chigi definiscono "franco e cordiale”.