Naufragio Crotone, l’ordinanza del gip Ciociola e i toni scarcastici che fanno discutere

Cronaca
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Il giudice, nell’atto con cui sono stati convalidati gli arresti di alcuni dei presunti scafisti alla guida dell’imbarcazione naufragata, ha usato un linguaggio forbito e parole quasi da black humour. Nel prologo scrive: "In attesa dell'atteso ed osannato turismo croceristico l'Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni". Le bande dei trafficanti di esseri umani diventano gli "aurighi dei natanti”

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Stanno facendo discutere i toni e le parole usate dal gip di Crotone Michele Ciociola nell’ordinanza con cui sono stati convalidati gli arresti di alcuni dei presunti scafisti alla guida dell’imbarcazione naufragata vicino alle coste della Calabria, causando la morte di decine di migranti. L'ordinanza firmata da Ciociola è un documento condito da un linguaggio forbito e da toni sarcastici che sfiorano il black humour, quasi provocatorio. Gli "aurighi dei natanti" per intendere gli scafisti dei migranti. E il naufragio di domenica a 100 metri delle coste di Cutro diventa "l'ultima mareggiata pitagorica" (LO SPECIALE MIGRANTI).

L’ordinanza del gip

Linguaggio e toni che il giudice inserisce in un 'prologo' dell'ordinanza, subito dopo i nomi degli indagati e i capi di imputazione. "In attesa dell'atteso ed osannato turismo croceristico - scrive - l'Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni". È sempre nel prologo che Ciociola parla poi delle bande dei trafficanti di esseri umani come di "immarcescibili e sempre più opulente organizzazioni criminali" che "brindano all'ultima tragedia umanitaria", riferendosi al terremoto che spingerà, secondo lui, migliaia di persone a fuggire dalla Turchia. I profughi che scappano dalla guerra sono invece i "disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente e - sottolinea il giudice - un ancor più fosco futuro". Lo stile insolito dell'ordinanza sui fatti di Cutro e sul "mortifero viaggio" prosegue: "Ha trovato tragica epifania quanto già in tante occasioni sfiorato e preconizzato. Lungi dall'ergersi alla Cassandra di turno, chi scrive, gravato dagli orrori dell'ultima mareggiata pitagorica, si accinge a vagliare l'ultimo fermo disposto in materia di immigrazione clandestina", scrive ancora il giudice prima di annunciare di entrare "nel merito delle apprezzande esigenze cautelari".

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I toni usati nell’ordinanza

In altri passaggi riferiti agli scafisti finora individuati - definiti "principali nocchieri del mezzo nautico" - ci sono anche considerazioni in cui si fa presente "sul crinale esperienziale come, venuta meno la manovalanza russofona, negli ultimi mesi gli aurighi dei natanti siano quasi esclusivamente di nazionalità turca". E riguardo alle immagini dei trafficanti individuate nei telefonini sequestrati si parla di foto che celebrano "l'epifania" di uno dei soggetti ritratti. Infine, nel capitolo sulla 'Qualifica giuridica dei fatti', il gip scrive che "lo sbarco in questione non può essere ritenuto frutto di un epifenomenico accordo tra quattro amici al bar che, imbattutisi per caso fortuito in almeno 180 disperati, decidono di affrontare i perigli del mare per speculare sul desiderio di libertà dei disperati medesimi". Infine il documento rimanda "ai posteri il gravoso compito di raccogliere, valorizzare e riscontrare gli elementi sintomatici già agli atti".

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