La tragedia nel pomeriggio del 17 luglio scorso: il 56enne base-jumper austriaco era precipitato con il parapendio a motore nell'area di una piscina di una struttura ricettiva a Porto Sant'Elpidio (Fermo). Da lui nessuna reazione durante la caduta
Il corpo di Felix Baumgartner non mostrerebbe segni di lesioni o ferite al cuore che possano suggerire un arresto cardiaco. Tuttavia, si ipotizza che il 56enne base-jumper austriaco, recordman degli sport estremi, deceduto nel pomeriggio di giovedì 17 luglio a Porto Sant'Elpidio (Fermo) dopo essere precipitato con il parapendio a motore all'interno sulla costa fermana, possa aver avuto un malore che lo ha portato a perdere conoscenza, causando la caduta. Questi sono gli elementi emersi dall'autopsia eseguita ieri mattina dopo la tragedia di giovedì scorso. Baumgartner era precipitato nell'area di una piscina di una struttura ricettiva.
Durante caduta motore del parapendio rimasto acceso al minimo
L'esame autoptico, dunque, escluderebbe l'arresto cardiaco ma non fuga i dubbi sul malore: un ipotesi avvalorata anche dal fatto che Baumgartner, nel precipitare, non ha provato in alcun modo a evitare l'impatto o ad avvisare chi era in quella piscina, non ha provato a usare le corde direzionali del paracadute. Durante la caduta il parapendio a motore è rimasto a motore acceso e l'acceleratore al minimo: tali circostanze fanno pensare che il 56enne non abbia reagito in alcun modo a quella situazione, forse proprio a causa di un malore seppure non fatale. Questo negli attimi prima dell'impatto a seguito del quale Baumgartner ha poi riportato gravi lesioni alla spina dorsale con la rottura del midollo osseo. Intanto, nei prossimi giorni arriverà a Fermo un tecnico per effettuare una perizia sul paracadute e sul parapendio.