Siccità in Italia, il governo Meloni lavora ad un decreto per istituire un commissario

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Sarà creata anche una cabina di regia fra i ministri interessati. Inoltre, si sta preparando “un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe, accelerando i lavori essenziali per fronteggiare” la crisi idrica

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Il governo preparerà un decreto legge sull'emergenza siccità, che prevede un commissario ad hoc, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari. Questo è quanto è stato deciso oggi al tavolo sull'emergenza idrica a Palazzo Chigi.

Le decisioni prese al tavolo sull'emergenza idrica

All'incontro, presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno preso parte i ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli.

Nel corso della riunione si è deciso di affrontare la questione idrica "istituendo a Palazzo Chigi una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d'intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie" e "avviando una campagna di sensibilizzazione sull'uso responsabile della risorsa idrica". Il governo lavorerà "a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità" e individuerà "un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia".

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"Assumere soluzioni strategiche definitive e pianificate in modo adeguato", ha detto il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo alle interrogazioni al Question Time alla Camera sulla siccità. "Questione emergenziale nell'epifenomeno di quest'anno, ma strutturale negli ultimi 20 anni perché siamo al quinto evento siccitoso che poteva essere affrontato in modo diverso nella previsione e utilizzo delle risorse". A disposizione quasi 8 miliardi "che sono lì da qualche anno con l'impossibilità di essere spesi per ragioni burocratiche e normative su cui bisognerà intervenire rapidamente".

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