Cospito, per il medico “denutrito può aggravarsi”. Lui: “Vado fino in fondo con digiuno”

Cronaca
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L’anarchico ha smesso di assumere integratori e ha dichiarato che continuerà la sua lotta anche dalla cella del reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. Secondo il pool difensivo “la sentenza della Cassazione lo condanna praticamente a morte”

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“La situazione di Alfredo Cospito potrebbe aggravarsi di giorno in giorno, a causa della grave denutrizione”. Sono queste le parole del medico Andrea Crosignani, consulente dell'avvocato Flavio Rossi Albertini, che ha visitato l'anarchico nella cella del reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano. Cospito non sembra avere dubbi: “Vado fino in fondo con il digiuno”. Da quando la Cassazione ha confermato per lui il 41-bis, l’ideologo della Federazione anarchica italiana ha deciso di non assumere più vitamine, potassio o altri integratori, ma soltanto acqua con sale o zucchero. Secondo il pool difensivo, “la sentenza della Cassazione lo condanna praticamente a morte”.

Lo stato di salute

Lo stesso Cospito è convinto che “morirà presto” ma spera che “altri proseguano la lotta contro il carcere duro”. Eppure, come sottolinea Crosignani, “la condizione è ancora stabile coi parametri vitali che tengono, ed è sovrapponibile a quella dei giorni scorsi. Riesce ancora ad alzarsi e a camminare”. Il punto è che risulta essere ancora troppo presto per capire quale sarà l’effetto di questo stop agli integratori. Il quadro di stabilità, almeno al momento, è confermato da fonti giudiziarie tanto che, come viene chiarito, ci vorrà qualche giorno per capire quali effetti l'inasprimento del digiuno potrà avere. Resta costante l'aggiornamento delle relazioni mediche trasmesse al Tribunale di Sorveglianza di Milano.

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La situazione giudiziaria

Il no dei giudici della Cassazione sembra avere avuto un peso importante sulle vicende carcerarie di Cospito. C'è l'udienza in vista davanti alla Consulta su una questione di legittimità costituzionale da cui potrebbe dipendere se sarà condannato all'ergastolo o ad una pena tra i 20 e i 24 anni nel processo torinese sui due ordigni piazzati davanti all'ingresso della Scuola allievi carabinieri di Fossano. Decisione che, però, non impatta direttamente sul regime carcerario. Inoltre, c'è il ricorso che la difesa ha presentato alla Sorveglianza di Roma contro l'ultimo no del ministro Carlo Nordio alla revoca del 41bis, che, però, non è detto che cambi le carte in tavola.

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L’opinione politica e il pensiero delle piazze

L’ulteriore peggioramento della situazione di Cospito si accompagna anche ad alcune prese di posizione politiche. “Lui sciopera per la fame contro il 41 bis? Faccia pure, libero di farlo, non cediamo ai ricatti e non sentiremo la sua mancanza”, ha dichiarato il deputato di Forza Italia Flavio Tosi. Intanto, c’è massima attenzione su possibili ulteriori azioni violente da parte della galassia anarco-insurrezionalista. Ad una rivista anarchica è arrivata una e-mail anonima con una presunta rivendicazione su un attentato esplosivo andato a vuoto nei giorni scorsi al Tribunale di Pisa, dove è stato collocato un ordigno all'esterno di uno degli accessi carrabili. Negli ultimi giorni, diversi striscioni e slogan di solidarietà a Cospito hanno caratterizzato i cortei, promossi da Cobas e da altre sigle contro la guerra e il governo, tra Milano, Torino e Bologna. Nel frattempo, va ricordato che Cospito ha già mandato nelle scorse settimane al Dap una dichiarazione con cui esprime la volontà di non essere alimentato artificialmente, se perderà conoscenza. Una questione delicata che pone problemi anche di natura giuridica tra i diritti del singolo e lo Stato, che lo tiene in custodia. Il suo peggioramento, dato quasi per certo, renderebbe la situazione ancora più difficile.

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