Ucciso e bruciato a nel Pavese, arrestati due fratelli e un complice

Cronaca
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Le persone accusate dell'omicidio di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour, ucciso lo scorso 11 giugno a Cassolnovo, nel Pavese, sono due fratelli e il loro cognato, a loro volta uniti da un legame di parentela con la vittima

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I resti carbonizzati di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour, egiziano di 43 anni, erano stati ritrovati lo scorso 14 gennaio in una zona boschiva, precisamente in Località Morsella di Pavia. Per il suo omicidio, avvenuto l'11 gennaio, sono al momento in carcere due fratelli, insieme a una terza persona, ritenuta loro complice.

Capannone Cassolnovo
Il capannone a Cassolnovo dove è stato commesso l'omicidio - ©Ansa

Dinamiche familiari

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Pavia, la morte di Mohamed Mohamed Ibrahim Mansour sarebbe riconducibile a dinamiche familiari, in quanto le tre persone arrestate per il suo omicidio sono i fratelli della donna dalla quale aveva avuto un figlio, oltre al cognato dei due fratelli. Il 43enne egiziano sarebbe stato vittima di un vero e proprio agguato lasera dell'11 gennaio, quando, mentre si trovava a dormire in un capannone di Cassolnovo, è stato raggiunto da tre colpi di fucile da caccia e da un colpo di pistola. Successivamente il suo corpo sarebbe stato bruciato all'interno della sua auto presso la frazione Morsella di Vigevano, mentre la scena del crimine veniva ripulita.

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