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Cospito dice no a visita psichiatrica. Magistrati in visita: monitoraggio costante salute

Cronaca

La presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa e la giudice Ornella Anedda sono andate a visitare il detenuto in sciopero della fame da oltre 106 giorni nel carcere di Opera. Il 55enne non ha voluto sottoporsi alla prevista visita psichiatrica e ribadisce che non ha "alcuna intenzione" di interrompere la sua forma di protesta. Inoltre dice no "all'alimentazione forzata in caso di peggioramento"

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La presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano Giovanna Di Rosa e la giudice Ornella Anedda sono andate a visitare ieri Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da oltre 106 giorni contro il 41bis, nel carcere di Opera. A quanto si è saputo, la Sorveglianza, attraverso colloqui coi medici, sta effettuando d'ufficio un controllo continuo e costante delle condizioni di salute del 55enne, che ha deciso di sospendere anche gli integratori, beve molto e assume sale e zucchero. Al momento il monitoraggio costante da parte dei magistrati si basa anche sulle relazioni sanitarie dei medici del penitenziario.

 

Da Cospito no alla visita psichiatrica

Cospito non ha voluto sottoporsi alla prevista visita psichiatrica nel carcere di Opera. Ripete, a chi ha avuto modo di incontrarlo nelle scorse ore, che non ha "alcuna intenzione" di interrompere la sua forma di protesta. Ciò che preoccupa i medici, date le sue condizioni, è la possibile insorgenza di patologie cardiache. Il Tribunale di Sorveglianza d'ufficio, attraverso il monitoraggio costante delle condizioni sanitarie, potrebbe decidere in ipotesi che si renda necessario il trasferimento nell'ospedale collegato al carcere di Opera, ossia il San Paolo.

 

Cospito: "Se peggioro no ad alimentazione forzata"

Per quanto riguarda lo sciopero della fame, si può interrompere lo stato di digiuno di un detenuto, da quanto è stato spiegato, attraverso l'alimentazione forzata, quando la persona è incosciente o quando è stato accertato che la forma di protesta deriva da una patologia psichiatrica. E si può valutare anche il ricorso ad un trattamento sanitario obbligatorio per l'interruzione del digiuno. A complicare il quadro è arrivata la dichiarazione di Cospito sul no all'alimentazione forzata, che andrà valutata qualora si arrivi tragicamente ad una situazione di quel tipo. 

Cucchi: "Condizioni di Cospito a dir poco allarmanti"

"Ho trovato le condizioni di Alfredo Cospito a dir poco allarmanti, peggiora di giorno in giorno e di ora in ora", ha detto la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi all'uscita dal carcere di Opera dove ha incontrato l'anarchico. "La cosa che mi mette più preoccupazione è che non ha nessuna intenzione di interrompere lo sciopero della fame, per lui è una lotta politica".  "La prima cosa che mi ha detto", ha aggiunto, "è che non vuole più incontrare politici e che mi ha ricevuta solo per la mia storia". Inoltre, Cospito ha invitato Cucchi "a non pensare a lui ma ai detenuti anziani e malati".

Anarchici invitano ad azioni davanti alle ambasciate

Intanto gli anarchici promettono di continuare a dare battaglia. "A più di 100 giorni dall'inizio dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, estendiamo l'appello a tutti gli individui, i gruppi, le organizzazioni e i collettivi ad organizzare, nei propri territori, una mobilitazione davanti le ambasciate italiane per fare pressione sullo Stato italiano e sui carnefici di Alfredo" è l'appello di "Rivoluzione Anarchica". "Il compagno sta morendo perchè lo Stato Italiano ha deciso così - dicono i promotori - Questo non è solo un problema di carattere umanitario, la lotta del compagno è un appello alla rivoluzione internazionale". "Facciamo sapere allo Stato italiano che se Alfredo muore saremo il suo peggior nemico". 
Oggi a Milano è previsto un presidio alle 18 davanti alla stazione centrale: il sindaco Sala ha espresso preoccupazione: "La situazione va seguita con la massima attenzione".

 

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