Cronaca
Scuola, il ministro Valditara spinge sui docenti tutor: cosa faranno
Dal prossimo anno scolastico verrà introdotta questa nuova figura, fortemente voluta dal ministro dell’istruzione. “L'insegnamento va il più possibile personalizzato”, ha spiegato. Questo insegnante “dovrà avere una formazione particolare ed essere pagato di più. Dovrà seguire quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche quelli molto bravi che magari in classe si annoiano”. Tra i suoi compiti, anche quello di guidare ragazzi e famiglie nell’orientamento
Dal prossimo anno scolastico nelle scuole verrà introdotta la figura del docente tutor. È una novità fortemente voluta dal ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, che negli ultimi giorni è tornato a parlare di questo argomento. "Ho voluto fortemente quest'innovazione. Voglio che sia costruita attraverso il dialogo con i sindacati", ha detto in un’intervista alla Stampa. Ma chi è e cosa farà l’insegnate tutor?
Parlando con Messaggero e Mattino, nei giorni scorsi il ministro ha spiegato: “L'insegnamento va il più possibile personalizzato, la scuola del merito deve sviluppare i talenti individuali dei ragazzi promuovendo le attitudini di ciascuno. Verrà introdotta la figura del docente tutor per ogni gruppo classe: dovrà avere una formazione particolare ed essere pagato di più. In team con gli altri insegnanti, dovrà seguire quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di accelerare"
Il docente tutor, nelle intenzioni del ministro, si occuperà anche di orientamento: “Deve dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi". Questa figura, ha detto Valditara, entrerà in vigore "dal prossimo anno scolastico, nel contempo avvieremo gradualmente una formazione specifica". L’obiettivo, ha spiegato, è “combattere la dispersione scolastica. In Italia il 13,2% dei ragazzi tra 15 e 19 anni non studia e non lavora. Portare questo dato sotto al 10% entro qualche anno sarebbe un buon punto di partenza”