Le condizioni del Decreto non convincono i benzinai che confermano la manifestazione. Domani l'ultimo incontro per evitarla
Dietrofront dei benzinai che non stanno alle condizioni previste dal Decreto sulla trasparenza dei prezzi e vanno così verso la conferma dello sciopero previsto per il 25 e 26 gennaio.
Il freno era arrivato la settimana scorsa, dopo l'incontro con il Governo, in attesa della pubblicazione del decreto carburanti. Il provvedimento è stato poi pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale e prevede, tra gli altri obblighi, di esporre accanto al prezzo del distributore anche il prezzo medio regionale del carburante, pena sospensione dell'attività d a 7 a 90 giorni de multe fino a 6000 euro.
"A queste condizioni è confermato lo sciopero. Sul caro carburanti continua lo scaricabarile del Governo" afferma il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo mentre il presidente nazionale della Figisc Bruno Bearzi avverte che "se domani nell'incontro al Mimit non si riparte dal decreto si conferma lo sciopero".
Contro il Governo
"Dopo avere certificato il comportamento corretto dei gestori nell’incontro della scorsa settimana, c'è stata prima la pubblicazione di un Decreto pasticciato, poi l’avvio di una istruttoria Agcm. È una situazione grave. Il Governo non può continuare ad avere sette posizioni diverse che finiscono per scaricarsi sui cittadini e su una intera categoria di lavoratori. Non può dire oggi che i gestori si sono comportati correttamente e domani evocare l’intervento della GdF e dell’Agcm". Ad affermarlo in una nota è il presidente della Fegica Di Vincenzo.
L’incontro previsto per domani con il Governo, che peraltro non è stato ancora convocato, sottolinea, "non nasce certamente sotto i migliori auspici, né ci mette in uno stato d’animo sereno. La soluzione è nelle mani di un negoziato specifico che non può partire se non in condizioni di assoluta serietà e competenza sui problemi di un settore che attendono risposte da troppo tempo".
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"Sciopero incomprensibile"
C'è chi considera però lo sciopero "inconcepibile" e un mezzo che finirà solo per danneggiare i cittadini. È quanto afferma Assoutenti, associazione per la tutela dei consumatori, contestando la mobilitazione indetta dalla categoria.
Il presidente Furio Truzzi, ha spiegato che "denunciare le anomalie che si registrano nei prezzi dei carburanti non è gettare fango sulla categoria, così come non è un insulto chiedere più trasparenza in favore dei consumatori, dato che anche gli stessi benzinai potrebbero beneficiare delle misure previste dal decreto del Governo."