Il fratello dell’attore ha annunciato la chiusura delle indagini sulla morte, facendo chiarezza sui fatti che hanno preceduto le sue ultime ore
A un anno dalla morte di Paolo Calissano, il fratello Roberto, in un’intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato che l’attore si sarebbe suicidato. Paolo Calissano fu trovato morto, la notte del 29 dicembre del 2021 nella sua casa di Roma, nel quartiere della Balduina. Oggi il fratello Roberto, imprenditore, ha voluto parlare di quel tragico giorno spiegando quale è stata, con una certa sicurezza, la causa della morte di Paolo. Sulla sua morte la procura di Roma aveva aperto un’inchiesta. E oggi il fratello Roberto annuncia la chiusura con archiviazione. Secondo le indagini Paolo è morto “non a causa di stupefacenti, ma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi”.
Il lento declino
Nei primi anni 2000 era deceduta nel suo appartamento di Genova un’amica per overdose di cocaina. Calissano era stato per anni in una comunità per disintossicarsi. Vano era stato il suo tentativo di ritornare a lavorare nel mondo dello spettacolo. Il fratello lo aveva sentito per l’ultima volta il 19 dicembre: “Era giù. Non gli feci abbastanza domande, forse. Tutto rimase nella sfera del non detto”.
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Accettò il rischio di morire
Paolo, secondo Roberto, “aspirava al diritto all’oblio. Invece i motori di ricerca continuavano a risputare fuori quell’episodio legato al consumo di stupefacenti. Non riusciva a liberarsene. Lavorare era diventato impossibile. Perciò almeno oggi, dopo la sua morte, vorrei un’operazione verità nei suoi confronti”. Probabilmente Calissano si è lasciato andare allo sconforto schiacciato dalla depressione e dai debiti. “Quella sera accettò il rischio di morire, probabilmente” ha concluso il fratello.