Alla base della protesta, spiegano i sindacati in una nota, ci sono l’assenza di risposte ritenute adeguate sul piano industriale approvato dal consiglio di amministrazione - giudicato insufficiente e povero di investimenti sulla flotta - ed il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto a dicembre 2024
Si inasprisce il confronto tra Ita Airways e le organizzazioni sindacali. Dopo la mobilitazione di quattro ore del 17 dicembre, i lavoratori della compagnia torneranno a incrociare le braccia per un’intera giornata lunedì 16 febbraio 2026. La Commissione di garanzia sugli scioperi ha confermato la proclamazione dell’astensione dal lavoro, comunicata ufficialmente dai sindacati poco prima di Natale. Lo stop scatterà alle 00.01 e durerà fino alle 24, con il rispetto delle consuete fasce di garanzia - dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21 - durante le quali i voli dovranno essere assicurati. All’agitazione aderiscono le sigle rappresentative di piloti, assistenti di volo e personale di terra: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta, Anpac e Anp.
Le nuove tensioni
Alla base della protesta, spiegano i sindacati in una nota, ci sono l’assenza di risposte ritenute adeguate sul piano industriale approvato dal consiglio di amministrazione- giudicato insufficiente e povero di investimenti sulla flotta - e il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto a dicembre 2024. Sul fronte operativo, secondo i dati Cirium, il 16 febbraio Ita prevede 314 voli e circa 51 mila posti in vendita: quasi il 70% delle partenze è programmato al di fuori delle fasce protette, con un possibile coinvolgimento di 25-27 mila passeggeri, a cui si sommano le cancellazioni dei giorni immediatamente precedenti e successivi. Il periodo di bassa stagione dovrebbe però attenuare l’impatto complessivo. Intanto il confronto prosegue: i sindacati chiedono aumenti salariali a doppia cifra, mentre l’azienda ribadisce che, finché i conti restano in perdita, la priorità è il raggiungimento del pareggio operativo.