Moschea di Firenze, afflusso di fedeli per impedire lo sgombero previsto oggi

Cronaca

C'è attesa per l'esecuzione dello sfratto nel giorno di preghiera per i musulmani. Centinaia di persone si sono disposte in due file per impedire l'accesso all'immobile. Molti espongono cartelli, ma al momento non si registrano tensioni. Sul posto le forze dell'ordine, i legali della proprietà e della comunità islamica fiorentina, l'ufficiale giudiziario e alcuni esponenti politici locali

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Mobilitazione dei fedeli della comunità islamica di Firenze per impedire lo sfratto della moschea in piazza dei Ciompi, in centro città, da parte delle forze dell'ordine. Dopo la preghiera mattutina del venerdì, centinaia di fedeli si sono fermati all'entrata del luogo di culto disponendosi su due file per impedire l'accesso delle forze dell'ordine. Al momento non si registrano tensioni. 

Presenti tre camionette della polizia

Sul posto sono arrivati i legali della proprietà dell’immobile, la società Finvi di Prato, quelli della comunità islamica fiorentina e l'ufficiale giudiziario. Presenti anche il presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci e alcuni consiglieri comunali, oltre all'assessore comunale Andrea Giorgio. Sul luogo sono arrivate tre camionette della polizia e la Digos. Secondo quanto appreso lo sfratto è esecutivo e non sono previsti interventi finché i fedeli sono impegnati nella preghiera.

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I fedeli: "Il diritto di culto deve essere garantito"

Sono in corso interlocuzioni all'interno della moschea con i rappresentanti della comunità, tra cui l'imam di Firenze Izzedin Elzir, ex presidente dell'Ucoii. Al centro della discussione la possibilità di sgomberare l'immobile garantendo l'ordine pubblico. Alcuni delle persone presenti hanno esposto un cartello contro lo sgombero che recita: "Questo è un luogo di culto, i fedeli fanno preghiera qui ed è inaccettabile che siano sfrattati. Il diritto di culto deve essere garantito da questo Stato. È un diritto umano". 

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"Non sappiamo se ci saràun rinvio dello sfratto, noi siamo qui a pregare. Non andiamo via finché non troviamo un'alternativa", ha detto l'imam Elzir.  "Spero di poter trovare un altro luogo anche domani, anche stasera - ha ribadito - non voglio danneggiare un'altra realtà Ringrazio chi fa la sua parte per garantire i diritti a tutti: una parte di questo diritto è quello della proprietà e deve essere garantito, noi siamo i primi a dire che dobbiamo dare indietro lo spazio" ai proprietari,  "ma voglio sottolineare che tutti abbiamo pagato gli affitti, tocca alla proprietà dimostrare che non sono stati pagati". Secondo l'imam fiorentino "come noi affermiamo il diritto di Finvi di mantenere la sua proprietà, affermiamo un diritto, sancito dalla Costituzione, di pregare in tranquillità e questo noi lo possiamo fare grazie ai nostri concittadini. Alla proprietà chiediamo pazienza". 

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