Scuola, il ministro Valditara a Live in Bergamo: "Servono rispetto e sicurezza". VIDEO

Cronaca

Il ministro dell'Istruzione e del merito, tra le altre cose, ha parlato della 'Scuola di cittadinanza'. Lo strumento, ha spiegato, "presuppone quella capacità della scuola di includere e di valorizzare i talenti di ciascuno e nel contempo non disperdere nessuno"

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L’intervista a Live in Bergamo con il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara è iniziata parlando di quella che lo stesso ministro ha definito ‘Scuola di cittadinanza’. “E’ esattamente l’opposto rispetto al reddito di cittadinanza”, ha spiegato Valditara. “La scuola di cittadinanza presuppone quella capacità della scuola di includere e di valorizzare i talenti di ciascuno e nel contempo la scuola che non disperde nessuno. Cosa vuol dire non disperdere? Vuol dire indurre i ragazzi a completare l'obbligo scolastico. Da qui la mia proposta che è stata raccolta in un emendamento del gruppo della Lega di consentire il rdc soltanto a quei ragazzi che abbiano espletato l’obbligo scolastico. Purtroppo - ha aggiunto - abbiamo scoperto che ci sono migliaia di ragazzi che non hanno neppure la licenza elementare. Noi vogliamo che i ragazzi possano avere gli strumenti per farcela nella vita così come vogliamo affrontare il tema dei neet: quei ragazzi che non frequentano l’università, che non frequentano neanche un corso di formazione, non è giusto che abbiano il reddito di cittadinanza. Abbiano il reddito di cittadinanza ma purché si formino e purché cerchino di costruirsi un futuro dignitoso". (LIVE IN BERGAMO. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)

Rdc: "Incoraggiamo i ragazzi a farcela nella vita"

Le modifiche al reddito di cittadinanza sollevano il dubbio che la misura possa colpire i più deboli, le famiglie che non possono permettersi di mandare i figli a scuola. “Non è così”, ha replicato il ministro Valditara. “Si tratta di ragazzi dai 18 ai 29 anni; ragazzi a cui il nostro sistema mette a disposizione le scuole per adulti. Noi finanziamo anche corsi di formazione. Noi incoraggiamo anche con finanziamenti a creare le premesse affinché un ragazzo possa farcela nella vita”.

Telefonino in classe: sì o no?

“Il cellulare in classe - ha commentato il ministro Valditara - è vietato da una circolare, in molti casi disattesa, del ministro Fioroni del 2007. Il cellulare in classe può servire solo laddove sia autorizzato dal docente per finalità didattiche. Altrimenti è una mancanza di rispetto”. E ha aggiunto: “Stiamo lavorando a una circolare. Immagino che i tempi non saranno particolarmente lunghi”.

A scuola "serenità fondamentale come la sicurezza"

Il ministro ha poi parlato del clima, nel senso di serenità, che deve vigere nelle scuole. “Per me il concetto di serenità è fondamentale come quello di sicurezza. L’insegnante e lo studente devono entrare in classe in serenità. Quindi il rispetto nei confronti degli insegnanti è dovuto, il rispetto nei confronti degli studenti è fondamentale: vuol dire anche dedicare loro tutte le proprie energie per far crescere quel ragazzo, per valorizzare i suoi talenti. E poi anche il rispetto nei confronti dei beni pubblici che i presidi lamentano, spesso dopo le occupazioni”.

Pnrr e scuola: a che punto siamo?

In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza in ambito scolastico, il ministro dell'Istruzione ha affermato: “Noi completeremo entro il 31 dicembre tre passaggi fondamentali: l’orientamento, che per me ha un valore cardine di consentire ai ragazzi e alle famiglie di poter scegliere; poi il dimensionamento, e voglio fare chiarezza sul fatto che non ci sarà nessuna chiusura di plessi scolastici, nessuna perdita di lavoro, interveniamo solo sulle istituzioni politiche; infine il tema delle materie stem, delle materie scientifiche”.

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