Mobilitazione di Cgil e Uil contro la manovra. Interessati tutti i settori, dai trasporti alla sanità alle banche. Le regioni coinvolte sono state 11: Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio. Le modalità sono state diverse in ogni città. Pochi disagi per lo stop del trasporto pubblico locale. Landini sul palco di Roma: “Non facciamoci dividere, è il loro gioco. Siamo sulla strada giusta"
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A Massa la protesta dei carrelli della spesa vuoti
Carrelli della spesa vuoti davanti alla Coop di Avenza (Massa Carrara) per simboleggiare la perdita del potere d'acquisto e i bassi salari di lavoratori, lavoratrici, pensionati e pensionate. È questo un flash mob ideato per lo sciopero generale in Toscana di Cgil e Uil. I manifestanti lo hanno messo in scena e hanno partecipato decine di sindacalisti e lavoratori, tutti a spingere carrelli visibilmente senza merce.
Cgil E-R: “alte adesioni, -50% di treni regionali”
"Anche dall'Emilia-Romagna parte un forte grido d'allarme contro una manovra sbagliata. Riscontriamo alte adesioni allo sciopero generale di oggi in tutti i settori interessati e su tutto il territorio regionale. Registriamo un'adesione dell'80% alla Granarolo (produzione), del 90% alla Lamborghini e alla Bredamenarinibus, del 70% alla Romagna Catering e a Chef express, oltre il 90% alla Margaritelli Ferroviaria. Sul lato dei trasporti, fermo il porto di Ravenna, mentre si registra la soppressione di circa il 50% dei treni regionali". Lo fa sapere la Cgil dell'Emilia-Romagna sul finire della giornata di sciopero nazionale insieme alla Uil in protesta alla manovra del governo Meloni. "La protesta di oggi - ha sottolineato il segretario regionale Massimo Bussandri - contiene anche una richiesta alle istituzioni territoriali di farsi parte attiva per una profonda revisione di questa manovra che disegna un futuro cupo per il nostro Paese". In Emilia-Romagna lo sciopero non ha causato gravi problemi ai trasporti su rotaie per l'Alta velocità, impattando invece, seppur parzialmente, gli spostamenti sui regionali. Più sotto pressione il traffico pubblico locale, dunque i bus, nelle 4 ore di sciopero indetto dalle 11,30 alle 15,30. Durante quella fascia oraria mediamente erano in funzione solo tra le 3 e le 4 corse ogni 10 programmate.
Atm, servizio regolare a Milano
Lo sciopero generale, indetto da Cgil e Cisl, non sembra aver determinato effetti verso sera nei trasporti - dove l'agitazione si attua dalle 18 alle 22 - a Milano. L'Atm, l'azienda di gestione dei mezzi pubblici, ha reso noto che per ora le metropolitane viaggiano regolarmente, così come i mezzi di superficie. Questi ultimi sono però rallentati dal traffico intenso dovuto al fatto che in molti, temendo gli effetti dell'astensione dal lavoro, hanno preso l'auto per andare e tornare dal lavoro o per fare le commissioni. In mattinata - dalle 9 alle 13 - si erano verificati ripercussioni soprattutto sul trasporto ferroviario regionale con i treni sulle linee Ferrovie Nord cancellati, così come quelli delle linee suburbane S1, S9 e S13.
Alta adesione Toscana, 90% cave, 70% in Piaggio
Alta adesione e migliaia di persone nelle piazze, nonostante il diffuso maltempo: questo il messaggio di Cgil e Uil della Toscana nella giornata di mobilitazione nazionale per cambiare la Legge di Bilancio, con manifestazioni in tutte le province. "Vogliamo che la manovra sia migliorata verso una maggiore redistribuzione delle risorse verso chi ne ha più bisogno", affermano i sindacati, secondo cui questo "è solo l'inizio della mobilitazione: non ci fermeremo finché non otterremo risultati". Per quanto riguarda l'adesione dei lavoratori allo sciopero a livello regionale, nelle cave della Toscana del nord si va oltre il 90%, alla Piaggio oltre il 70%, nelle fabbriche metalmeccaniche fiorentine tra l'80% (dato del Pignone) e il 100%, appalti ristorazione e pulizie 80%, cooperazione 60%, Acque Spa 60%, Publiacqua 50% con punte dell'80-100%, buona adesione nel trasporto su ferro e gomma.
Oltre mille persone al corteo di Firenze con Cgil e Uil (Ansa)
Lombardia, Cgil e Cisl in piazza: manovra sbagliata
Nella giornata di sciopero generale indetta da Cgil e Uil Lombardia migliaia di persone - sottolineano i sindacati - si sono riversate nelle piazze lombarde per dire no ad "una manovra che penalizza i più deboli". Dal palco della manifestazione milanese in Piazza Affari è intervenuto il segretario generale della Cgil Lombardia Alessandro Pagano: "Questa finanziaria è contro le persone perbene, contro le persone che tengono in piedi il Paese - ha detto -. Abbiamo chiesto di intervenire sui redditi enormi che si sono creati con la vendita dell'energia. La stiamo comprando noi a prezzo salato, pagato col sudore del lavoro. Non accettiamo che si strizzi l'occhio ai truffatori che evadono il fisco, non accettiamo che i pensionati vengano privati della possibilità di vivere della loro pensione. Abbiamo chiesto di tassare meno il lavoro salariato, di restituire il potere d'acquisto e difenderci da un'inflazione a due cifre, abbiamo chiesto sicurezza per il mondo del lavoro e ci rispondono coi voucher". "Noi siamo dalla parte giusta - ha detto il leader della Cgil Lombardia -. Ci assumiamo la responsabilità di unire il mondo del lavoro, perché la voce dei lavoratori sia ascoltata. Il Governo ha fatto solo promesse. Chiediamo di cambiare la legge di bilancio. Se così non sarà, se questa è la qualità delle politiche anche future del governo, le contrasteremo con tutte le forze. Andiamo avanti. Lo sciopero è solo un inizio. Scioperare oggi è una scelta individuale e collettivo che costa sacrificio, ma dobbiamo scegliere di lottare, il sindacato confederale c'è e continuerà a dar voce ai diritti”.
Qualche disagio nel trasporto pubblico a Bolzano
Lo sciopero proclamato dalla Cgil contro la manovra del governo Meloni sta causando qualche disagio nel trasporto pubblico locale in Alto Adige. Nella città di Bolzano sono saltati oltre 30 turni degli autisti della Sasa. Per quanto riguarda invece l'industria, informa la Cgil, alla Valbruna l'adesione è del 60% e all'Aluminium dell'80%.
Filt Cgil a Salvini: senza fondi Tpl a piedi sempre
"Salvini pensi al rifinanziamento del trasporto pubblico in maniera seria per non lasciare a piedi i cittadini tutti i giorni". Così il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio replica al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che ha definito lo sciopero di oggi inutile e che lascia a piedi, senza treno e senza bus, gli operai. "Noi le persone le lasciamo a piedi per un giorno - sottolinea il dirigente nazionale della Filt Cgil - invece il rischio concreto, senza investimenti e senza fondi, destinati ai trasporti, è che rimangano sempre di più senza mezzi pubblici". "Un altro aspetto che il ministro Salvini sottovaluta - sostiene infine Malorgio - è che le lavoratrici e i lavoratori dei trasporti hanno capito che lo sciopero di oggi era importante, arrivando, in una fase molto difficile dal punto di vista economico per tutte le famiglie, a rinunciare al salario di una giornata di lavoro".
Cgil Fvg: in grandi fabbriche adesione tra 25-30%
Mase a benzinai: subito un tavolo di confronto
Termina lo sciopero delle aree di servizio in autostrada
Terminerà alle ore 22.00 di questa sera lo sciopero di tre giorni proclamato dalle organizzazioni di categoria dei gestori delle aree di servizio autostradali -Faib, Fegica ed Anisa- per "squarciare il velo di silenzio e connivenze che da oltre 22 anni consente il perpetuarsi di un 'sistema' volto a sfruttare in modo indisturbato e ad esclusivi fini privati, l'abnorme ricchezza che solo un bene pubblico in concessione può generare, a tutto danno della collettività in generale e degli utenti di un servizio con standard qualitativi pessimi e prestato a prezzi ingiustificatamente fuori mercato". È quanto si legge in una nota congiunta diffusa dalle tre sigle sindacali. "La parabola effettuata - prosegue il comunicato - dal 1999 ad oggi dalle concessioni autostradali, anch'esse vittime della cosiddetta via italiana alle 'privatizzazioni alla francese' - vale a dire, trasferire i gioielli di famiglia dello Stato agli 'amici', come reazione di certa politica colta impreparata dallo tsunami di 'mani pulite', è particolarmente emblematica.