
Classifica delle mense scolastiche in Italia: Alessandria e Reggio Calabria le peggiori
FoodInsider ha redatto il 7° rating dei menù scolastici italiani ed emerge che, secondo il 47% degli insegnanti che hanno risposto al sondaggio, i bambini mangiano meno della metà del pasto. Si riscontra una scarsa varietà degli alimenti, eccesso di carni rosse, presenza frequente di cibo processato, come per esempio prosciutto, bastoncini, tonno, dessert industriali e formaggi spalmabili. I dati dell’indagine si riferiscono all’anno scolastico 2021/22

FoodInsider ha redatto il 7° rating dei menù scolastici italiani ed emerge che secondo il 47% degli insegnanti che hanno risposto al sondaggio, i bambini mangiano meno della metà del pasto. Si riscontra una scarsa varietà degli alimenti, eccesso di carni rosse, presenza frequente di cibo processato, come per esempio prosciutto, bastoncini, tonno, dessert industriali e formaggi spalmabili. Spesso le pietanze somministrate sono omologate, imbustate, prive di gusto. I dati dell’indagine si riferiscono all’anno scolastico 2021/22
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Ma c’è anche una buona notizia: dopo un periodo caratterizzato dalla semplificazione dei pasti richiesta dalle restrizioni per il Covid, è stato registrato un miglioramento del 42% dei menù delle mense scolastiche italiane
IL REPORT COMPLETO
FoodInsider - osservatorio sulle mense scolastiche -, come scrive Repubblica, segnala tra i comuni virtuosi Lecce, Cagliari e Rimini che somministrano piatti tipici della gastronomia locale, ma anche Bolzano che serve lo yogurt bio locale in ciotole di porcellana, Sesto Fiorentino che introduce legumi e grani antichi, privilegiando la filiera corta, Napoli e Venezia, dove i genitori forniscono ai figli le stoviglie che, ogni giorno, riportano a casa per pulirle e ancora, Ancona, che avvicina i bambini al consumo del pesce fresco
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Fanalini di coda, invece, nella classifica dei menù Alessandria e Reggio Calabria, con più di 150 punti di scarto rispetto ai primi posti occupati da Parma che si trova nella culla della Food Valley, Fano conosciuta in tutto il mondo come la città dei bambini e Cremona, dove è nata la prima mensa scolastica italiana

"È evidente che il pasto a scuola è di alto profilo laddove la mensa ha una radice storica e risente di una cultura del cibo, mentre nei territori in cui non appartiene alla tradizione alimentare e scolastica - come per esempio in Calabria, una delle 5 regioni in cui la ristorazione scolastica è un servizio per pochi - è difficile trovare un menù di qualità”, spiega Claudia Paltrinieri, presidente di FoodInsider

Il report pone anche l’attenzione sui Criteri Ambientali Minimi (CAM), che tra le varie disposizioni chiedono di calcolare e monitorare le eccedenze alimentari, sottoporre questionari di gradimento agli utenti e avviare correttivi, ad esempio variando le ricette dei menù che non dovessero risultare gradite

Lo scorso anno si era già notato l’”effetto CAM” sulla mensa di Bologna, passata da 100 punti a 140 (+40 punti), ma quest’anno è ancora più evidente nei Comuni che hanno fatto nuove gare d’appalto, come Roma (+ 42 punti), Bergamo (+31) Lecce (+26) Bolzano (+24) Firenze (+15), applicando nella disciplina di gara le regole dei Criteri Ambientali Minimi
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