
Ischia, cos'è l'art. 25 del Decreto Genova e perché si parla di condono
Dopo la tragedia di Casamicciola, è polemica sull’articolo 25 del cosiddetto decreto Genova. Si tratta di un provvedimento approvato nel settembre del 2018, quando il capo del governo era Giuseppe Conte. Ecco perché se ne parla ora

Dopo la tragedia di Casamicciola, dove sabato scorso una frana si è staccata dal Monte Epomeo e ha provocato vittime e dispersi, è polemica sull’articolo 25 del cosiddetto decreto Genova. Si tratta di un provvedimento approvato nel settembre del 2018, quando il capo del governo era Giuseppe Conte. Ecco perché se ne parla ora
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Dopo la frana a Casamicciola, in tanti nel mondo dell'ambientalismo e della politica hanno accusato Conte di aver introdotto di fatto nel 2018 - con il cosiddetto decreto Genova - una sanatoria per la ricostruzione post terremoto di Ischia. In quel periodo l’attuale leader del M5S era a capo del governo gialloverde. Il decreto è stato firmato anche dai ministri pentastellati Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, rispettivamente a capo del ministero dello Sviluppo economico e Lavoro e del ministero delle Infrastrutture e trasporti
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Il provvedimento noto come decreto Genova è stato approvato nel settembre del 2018, poche settimane dopo il crollo del ponte Morandi. Come si legge sulla Gazzetta ufficiale, contiene “disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze”
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Sotto accusa c’è l’articolo 25, che s’intitola “Definizione delle procedure di condono”: l’obiettivo dichiarato era quello di semplificare e snellire le pratiche di sanatoria in sospeso, ma secondo alcuni ha di fatto favorito l’abusivismo e aumentato i rischi per la sicurezza. In altre parole, è l’accusa, ha portato ad abbassare la guardia riguardo ai rischi ambientali su determinati territori. Nell’articolo si fa riferimento ai “territori dei Comuni di Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno dell'Isola di Ischia interessati dagli eventi sismici del 21 agosto 2017”
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Bruno Molinaro, avvocato ischitano specializzato nella difesa di chi ha costruito immobili abusivi, intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato: “Ha introdotto una corsia preferenziale per l’esame delle domande di sanatoria delle case danneggiate o distrutte dal sisma del 2017. Ha inoltre stabilito che le istanze sarebbero state esaminate tutte sulla base dei parametri dei condoni del 1985, quello Craxi-Nicolazzi, e del 1994, il primo del governo Berlusconi, anche se gli abusi erano stati realizzati in epoca successiva, purché fino al 31 marzo 2003”
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Come spiega il Corriere della Sera, si tratta di un particolare non trascurabile, “perché se la prima e la seconda sanatoria impedivano di condonare solo gli immobili realizzati ex novo in zone a vincolo di inedificabilità assoluta, la norma del 2003 bloccava il condono anche per le case abusive edificate in zone soggette a vincolo di inedificabilità relativa. Il condono del 2003 imponeva, inoltre, vincoli più stringenti relativamente alle volumetrie condonabili”

Dopo le polemiche, è intervenuto Giuseppe Conte. "Questa non è politica ma sciacallaggio", ha detto. E ha accusato gli avversari politici di "aggressione" in un momento delicato "in cui si è consumata una grave tragedia". In un video pubblicato su Facebook, ha spiegato di essere "accusato di aver introdotto un condono per Ischia" collegando così la tragedia di Casamicciola a una presunta sua "responsabilità per aver sanato edifici abusivi". “Niente di più falso”, ha ribattuto

“Qualcuno gioca sull'equivoco perché nel titolo dell'articolo si parla di 'condono': ma se l'immobile era abusivo prima lo era anche dopo", ha detto Conte. È "falso – ha aggiunto – dire che la norma abbia aggirato i vincoli a tutela dell'ambiente e del territorio", "occorreva dare una risposta" alle oltre "27mila pratiche di condono pendenti a causa di scelte precedenti"

"Nessun condono, era solo una procedura di semplificazione", ha ribadito Conte. "L'articolo 25 del decreto sul Ponte non era affatto un condono", ha detto, precisando che si è trattato di "uno dei primi dossier che abbiamo assolto con senso di responsabilità cercando di sbloccare una situazione che c'era senza derogare ai vincoli idrogeologici. Era una procedura di semplificazione”. Secondo Legambiente il provvedimento avrebbe portato a un migliaio di richieste di condono a fronte di circa 600 case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento sull'isola

"Sui drammatici fatti di Ischia si registra in queste ore uno sciacallaggio politico e mediatico con pochi precedenti. Sostenere che il governo Conte I ha dato vita a un condono a Ischia solo perché l'articolo 25 del decreto del 2018 è intitolato ‘Definizione delle procedure di condono’ è strumentale e non fa onore al diritto a una corretta informazione dei cittadini”, ha dichiarato il M5S in una nota

Ancora: “In quella normativa non è stato introdotto nessun nuovo condono ma è stato stabilito solo un percorso per accelerare la definizione delle pratiche avviate da anni e per consentire risposte certe su domande relative a condoni decisi da precedenti Esecutivi. Ristabiliamo i fatti. I condoni a Ischia sono stati approvati dai Governi Craxi e Berlusconi. Il Governo Conte nel 2018 si trovò di fronte l'emergenza dei terremotati e delle loro richieste di aiuto per la ricostruzione delle abitazioni”

“Di fronte a questa situazione emergenziale il governo Conte stabilì una cosa semplice, ossia che sulle procedure di condono risalenti ad anni e decenni precedenti lo Stato doveva velocizzare le risposte: un sì o un no ai cittadini in 6 mesi, nel rispetto dei vincoli esistenti. L'abusivismo dilaga con l'inerzia dello Stato e quello che è stato fatto nel 2018 è stato dire a Comuni e amministrazioni competenti di velocizzare le procedure e le risposte, anche negando - in caso di violazione dei vincoli - pratiche di condono avviate con le decisioni di altri governi"

Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ha annunciato di voler rimettere mano, "anche in maniera radicale", alla normativa sui condoni, ricordando che "gli abusi non sono tutti uguali". Ha anche ribadito la necessità di stanziare ulteriori finanziamenti per i comuni che hanno intenzione di abbattere gli edifici abusivi. Ma, ha spiegato, "bisogna fare una netta distinzione tra chi ha aperto una finestra in più e non doveva aprirla e l'abuso di chi ha costruito un villino sulla spiaggia o in una zona ad alto rischio come è accaduto purtroppo ad Ischia"

Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, ha ricordato che in Italia "abbiamo più di 620.000 frane censite, cioè conosciute, abbiamo un territorio ampiamente sismico, in alcune aree e Regioni tutti i Comuni sono classificati con importanza sismica di rilievo"
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