In vigore tre nuovi leggi su animali selvatici, esotici e domestici: cosa cambia
CronacaStop all’importazione di pipistrelli, detenzione di ragni velenosi e riproduzione di tigri e leoni e altri animali esotici in Italia. Un traguardo importante che potrebbe salvare 5 milioni di esemplari ogni anno, tutelare la salute pubblica e prevenire epidemie e pandemie
Nuove norme per chi violerà i divieti di importazione, vendita e riproduzione e contro il traffico di specie protette in pericolo di estinzione. In generale, la stretta punta a tutelare gli animali e la salute pubblica, attraverso stop all’importazione di pipistrelli, detenzione di ragni velenosi, riproduzione di tigri e leoni e altri animali esotici. Secondo i dati ufficiali, sarebbero circa cinque milioni gli animali esotici attualmente commerciati e cresciuti in cattività in gabbie, teche e case degli italiani.
Le prossime tappe
Entro 180 giorni il ministero della Transizione ecologica stilerà la lista che definirà il numero di specie già vietate. Chi possiede uno degli animali proibiti dalla legge, non potrà farlo riprodurre, ma potrà tenerlo fino alla fine della sua vita naturale. I possessori dovranno denunciarne la presenza in prefettura, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge. I negozi hanno 12 mesi di tempo per la messa in regola. I circhi e le mostre faunistiche viaggianti da subito non potranno far riprodurre gli animali delle specie vietate e non potranno acquisirne altri. Le norme valgono anche per gli ibridi: saranno quindi vietati, ad esempio, i ligre (incrocio tra leone e tigre), i savannah (incroci tra gatti domestici e gattopardi-serval), e gli incroci tra diverse sottospecie di tigri.
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Le sanzioni
Per chi viola le leggi è disposta la confisca degli animali ed è previsto l’arresto fino a sei mesi o ammenda da 20mila a 150mila euro. Chi commercerà illegalmente specie protette sarà sanzionato “salvo che il fatto costituisca più grave reato” grazie all’integrazione dell’articolo 727-bis del Codice penale con “l’arresto da due a otto mesi e con l’ammenda fino a 10mila euro”. Ci sarà un’unica anagrafe nazionale di cani e gatti nonché delle strutture e degli operatori che li detengono a qualsiasi titolo. Tutti gli altri animali, anche quelli ex “da reddito”, dovranno essere identificati e registrati nella banca dati nazionale. Prevista identificazione obbligatoria e certificazione veterinaria degli animali in vendita anche via internet.