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Bologna, il liceo Malpighi vieta l'uso del cellulare a studenti e professori in classe

Cronaca
©Getty

Niente telefonino per alunni e docenti: “Distrae anche loro”. Secondo il preside ne gioveranno entrambi: “Tutti dipendenti dallo smartphone, recuperiamo spazi di libertà”

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Se è vero che gli adulti devono dare il buon esempio, non dovrebbe stupire la decisione del preside del liceo Malpighi a Bologna. Niente cellulari a scuola perché le notifiche sullo schermo, che ogni volta si illumina, distraggono durante la lezione. Tutti gli smartphone verranno messi via, all'ingresso, e gli alunni li dovranno consegnare prima di entrare in aula. Verranno riconsegnati dai collaboratori scolastici alla fine della mattinata. I docenti hanno più opzioni: lo dovranno tenere in sala professori, sulla loro scrivania o in borsa, ma sempre rigorosamente spento. Il divieto di usare il telefonino, non per motivi didattici, è già presente nella scuola italiana, ma in realtà gli studenti continuano a usarlo sotto il banco e i professori, tra un'interrogazione e l'altra, sbirciano le notifiche. Tutto questo non potrà più accadere.

 

La decisione è stata collegiale

Il divieto per i ragazzi è adottato in molte scuole, anche se i controlli non sono rigidi, ma è la prima volta che un provvedimento riguarda i professori, che al Malpighi satranno orfani del loro smartphone per 5 o 6 ore al giorno. Vale a dire tutto il tempo che resteranno a scuola. La sorpresa è che la decisione è stata collegiale: deliberata dal collegio dei docenti, per l'anno scolastico 2022-2023. Spiega il preside, Marco Ferrari: “Abbiamo deciso per coerenza con la decisione presa per gli alunni. A tutti capita di guardare il telefonino e di distrarsi, anche noi prof. Io insegno filosofia e la norma, ovviamente, vale anche per me. Vogliamo recuperare spazi di libertà, ormai siamo tutti dipendenti dal cellulare”. La domanda sorge spontanea, come l’avranno presa i genitori? “Glielo abbiamo spiegato, quasi tutti hanno capito”.

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Una soluzione anche per contrastare il cyberbullismo

La sperimentazione proseguirà tutto l'anno: i docenti faranno monitoraggi costanti per verificare eventuali variazioni sull'apprendimento dei ragazzi. Il provvedimento è stato adottato anche per contrastare il cyberbullismo. L'anno scorso l''uso del cellulare venne vietato in una sola classe, una terza, dove si erano verificati episodi di scherno e offese attraverso dei video inviati sulla chat di gruppo. Per arginare la situazione, la scuola decise di bandire il cellulare dalla classe. E sembra aver funzionato. I ragazzi, come prevedibile, hanno accolto la novità con qualche malumore: “Così sembra una punizione - hanno commentato alcuni ragazzi fuori dall'istituto - è una mancanza di fiducia verso gli studenti”.

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