
Scuola, da termometro abbassato a settimana corta: le proposte per il risparmio energetico
Il mondo scolastico “deve fare la sua parte", ma “qualsiasi misura si decida di prendere per risparmiare metano ed energia elettrica, questa non deve pregiudicare il diritto allo studio né deve essere lasciata alla decisione della singola scuola”, dice in un'intervista al Corriere della Sera Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi. Ecco tutte le misure al vaglio

Con i prezzi dell’energia che continuano a salire, anche la scuola potrebbe essere soggetta a misure di risparmio. Il mondo scolastico “deve fare la sua parte, come tutti noi: non è pensabile che si sottragga”, ma “qualsiasi misura si decida di prendere per risparmiare metano ed energia elettrica, questa non deve pregiudicare il diritto allo studio né deve essere lasciata alla decisione della singola scuola”, dice in un'intervista al Corriere della Sera Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi
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Ad oggi in campo ci sono due proposte. Oltre all'abbassamento del termostato, si parla della possibilità di chiudere tutte le scuole il sabato: "Certamente, si può accorciare la settimana scolastica, riadattando gli orari - spiega Giannelli-. Molte scuole, soprattutto elementari e medie, già lo fanno. Per le altre questo significa aggiungere un'ora in più al giorno dal lunedì al venerdì"
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C'è anche chi propone, nel caso si allungasse l'orario dal lunedì al venerdì, di accorciare la lezione da sessanta a cinquanta minuti per non appesantire troppo gli studenti: "Non si può diminuire il tempo di scuola - spiega però Giannelli -. Purtroppo per cambiare gli orari scolastici ci vuole un piano adeguato di trasporti pubblici"

La chiusura del sabato potrebbe in alternativa voler dire fare le lezioni a distanza, Dad un giorno alla settimana da ottobre ad aprile: "Noi siamo pronti a considerare anche questa opzione purché sia per tutti gli istituti. Questa soluzione se usata bene può essere utile - commenta Giannelli-. Si tratta di una soluzione temporanea, per l'inverno soltanto, che certo comporterà uno sforzo organizzativo per evitare i problemi che ci sono stati durante la pandemia"
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Proprio sull’ipotesi della settimana scolastica più corta, è intervenuta anche l’Atv, l'Azienda Trasporti Verona, dopo che a lanciare l'idea dei 5 giorni in aula era stato il vicepresidente della Provincia di Verona, con delega a Istruzione ed Edilizia scolastica, David Di Michele. L'Atv ha stabilito un piano per raggiungere la quota del 7% di risparmio sul consumo energetico. Una proposta che passa dalla settimana corta delle lezioni, che, se adottata in modo generalizzato da tutti gli istituti, consentirebbe un risparmio energetico nell'ordine del 4%

"Secondo i calcoli dei nostri tecnici - ha spiegato il presidente Atv, Massimo Bettarello - in presenza di alcune condizioni, la concentrazione della settimana scolastica su cinque giorni permetterebbe di razionalizzare il servizio di trasporto dedicato agli istituti, arrivando a risparmiare il 4% di risorse energetiche sulla rete extraurbana e una quota tra lo 0,5 ed il 4% sulla rete urbana"

La proposta di lasciare a casa gli alunni il sabato suscita però anche delle perplessità. “Nei giorni in cui la scuola sta per iniziare - tra mille difficoltà - non possiamo chiedere nuovi adeguamenti in corso d'opera e ulteriore rinunce a chi ha già pagato un prezzo altissimo. La scuola, questa volta, deve essere messa al primo posto e non può essere sacrificata sull'altare dell'ennesima, seppur drammatica, emergenza”, dichiarano in una nota la responsabile scuola del Pd, Irene Manzi e i deputati veronesi, Alessia Rotta e Diego Zardini