Vicina a essere oltrepassata la soglia psicologica che da tempo preoccupa la città dei dogi
Tempi duri per Venezia, che rischia di scendere per la prima volta sotto la soglia psicologica dei 50mila abitanti. Questa settimana segnerà un punto di svolta nella storia della città dei dogi, che toccherà quota a 49.999 residenti (il Comune intero, incluso l'estuario e la terraferma, ospitano invece 254 mila persone).
La protesta delle associazioni
Un numero che desta preoccupazione tra chi vorrebbe viverci. "Non vogliamo arrenderci, ma constatiamo che, al di là del colore politico, nessuna amministrazione è mai riuscita a invertire la rotta", ha dichiarato Matteo Secchi, portavoce di Venessia.com, l'associazione di cittadini che da anni denuncia lo spopolamento. "Sembra che il profitto abbia avuto sempre la meglio, dato che Venezia è usata come un Bancomat e intanto si sta spegnendo. Se si vuole trovare una soluzione bisogna impegnarsi davvero e non usare la città come vetrina".
Per il Comune è un falso allarme
Per l'amministrazione, tuttavia, questo numero sarebbe un falso allarme: "L'anagrafe non tiene conto di chi dimora in città per motivi di studio o di lavoro, ma non ha la residenza", spiega l'assessora ai Servizi al cittadino Laura Besio. "Il sindaco Luigi Brugnaro ha già annunciato di aprire la quota ai domiciliati, anche in previsione del contributo di accesso che dovrà tenere conto di chi Venezia la vive ogni giorno nonostante non sia ufficialmente residente. Inoltre stiamo lavorando con le università per raddoppiare il numero degli studenti e la recente norma di legge sulla regolamentazione delle affittanze turistiche potrebbe essere un volano per rimettere nel mercato nuove residenze stabili".