Sono in uscita le classifiche relative alle supplenze per il biennio scolastico 2022/2023 e 2023/2024. Chi risulterà ammesso potrà presentare domanda per un incarico fino al 30 giugno e al 31 agosto 2023, mentre chi verrà escluso può presentare ricorso presso il presidente della Repubblica entro 120 giorni oppure presso il Tar entro massimo due mesi
Agosto è un mese importante per gli insegnanti. Sono infatti in uscita le graduatorie provinciali per le supplenze e d’istituto per il biennio 2022/2023 e 2023/2024. Gli Uffici scolastici provinciali hanno infatti iniziato a pubblicare gli avvisi relativi all'uscita delle graduatorie. La data non sarà uniforme sul territorio nazionale, poiché ogni provincia seguirà un iter differente per espletare tutti i relativi adempimenti. Gli aspiranti docenti che risulteranno correttamente inseriti nelle nuove graduatorie avranno la possibilità di presentare la propria domanda per l’attribuzione degli incarichi di supplenza al 30 giugno e al 31 agosto 2023. Per chi non è stato ammesso è possibile, come indicato dall’articolo 9 dell’ordine ministeriale numero 112 del 6 maggio, “un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni oppure ricorso giurisdizionale al competente T.A.R., entro 60 giorni” (LO SPECIALE SCUOLA).
I reclami e i motivi di esclusione
Chi non si trova in graduatoria può infatti contestare tale decisione. I reclami però potranno avvenire soltanto per eventuali errori materiali o omissioni in riferimento esclusivamente alla propria posizione. Per questo alcuni Uffici provinciali hanno già messo a disposizione una mail dedicata, mentre altri hanno già evidenziato che dovranno avanzare ricorso presso la scuola di riferimento che ha gestito la valutazione. In alcuni casi gli Uffici Scolastici si sono portati avanti con il lavoro e hanno pubblicato elenchi di esclusi dall’inserimento nelle GPS. Tra le ragioni principali di non ammissione alle graduatorie ci sono precedenti inserimenti non risultanti; crediti insufficienti; classi di concorso non abilitate, come nel caso di Bari, e la mancata attivazione nella provincia scelta delle classi di concorso richieste, accaduto invece a Brescia. Sono inoltre presenti anche il raggiunto limite di età e la mancanza di titoli congiunti.
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Chi ha già pubblicato
Sono già diversi gli Uffici scolastici provinciali che hanno pubblicato. In Campania lo hanno già fatto Salerno, Avellino e Benevento; in Emilia-Romagna Reggio Emilia e l’ufficio di Forlì-Cesena mentre in Lombardia, Piemonte e Sicilia hanno già reso note le graduatorie rispettivamente Milano, Vercelli e Messina.