Escherichia Coli in mare, divieto di balneazione in Emilia-Romagna: zone rosse e rischi
Dopo aver proibito ai bagnanti l’accesso a 28 località della costa riminese, in serata l’Arpae ne ha riabilitate 6, tra cui Cervia, Bellaria-Igea Marina e Rimini. Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbe il superamento dei limiti di escherichia coli e di enterococchi, di cui però non si conoscono le cause
Divieto di balneazione. Sarà questo il cartello che troveranno i bagnanti in 22 aree della riviera emiliano-romagnola. Il motivo è relativo al superamento dei limiti di escherichia coli ed enterococchi
GLI AGGIORNAMENTI DEL 29 LUGLIO DOPO LE NUOVE ANALISI
L’iniziale analisi di Arpae, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale dell’Emilia-Romagna, escludeva ben 28 località, tra cui Rimini, Goro, Pinarella di Cervia, Cattolica, Bellaria e altre 23 località del riminese
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Gli ultimi esami però hanno riammesso i tratti di ben 6 località, come Cervia, Bellaria-Igea Marina e Rimini. "Sono ancora in corso i campionamenti aggiuntivi nelle restanti acque di balneazione, al fine di verificare l'andamento dei fenomeni di inquinamento e il rientro nei limiti di legge dei parametri batteriologici risultati non conformi”, ha dichiarato l’Arpae
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Le acque oggi tornate idonee alla balneazione, nello specifico, sono le seguenti: Cervia Pinarella (Comune di Cervia), Bellaria - Foce Vena 2 (Comune di Bellaria Igea Marina), Bellaria - Foce Uso 100m S (Comune di Bellaria Igea Marina), Bellaria - Pedrera Grande N (Comune di Bellaria Igea Marina), Torre Pedrera - Pedrera Grande Sud (Comune di Rimini), Viserbella - La Turchia (Comune di Rimini)
LA MAPPA DEI DIVIETI DI BALNEAZIONE
Il comune di Rimini ha inoltre fatto testare le stesse acque analizzate da Arpae da un laboratorio esterno, "arrivando alla conclusione che non ci sarebbe stato sforamento"
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I risultati dei campioni di acqua di mare per le 7 acque di balneazione del litorale nord di Rimini, "commissionati dal nostro Comune al Laboratorio certificato Lav e svolti nella mattinata del 26 luglio" sono "ampiamente sotto i parametri normativi, sia per quanto riguarda la concentrazione di escherichia coli che di enterococchi. Tutte le acque risultano idonee alla balneazione", dichiarano da Palazzo Garampi
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Il controllo è stato fatto per avere “la possibilità di un 'doppio controllo' sullo stato di salute del proprio mare, vista e considerata l'eccezionale condizione climatica e siccitosa di questa stagione estiva”, scrive il Comune
Un fenomeno che non avviene per la prima volta: accade solitamente nelle 24 ore successive alle piogge, quando vengono aperti gli sforatori a mare. In questo caso però è stato senza spiegazione, considerata la perdurante siccità
La stessa Arpae aveva dichiarato che “al momento le ipotesi possibili per spiegarne le cause sono rappresentate da un insieme di eccezionali condizioni meteorologiche che, sommandosi, possono aver avuto un effetto particolarmente impattante sulla composizione delle acque marine”
“Ho chiesto alla Regione Emilia-Romagna, all'Azienda Usl Romagna, ad Arpae, insieme ai comuni della costa riminese e altri della Romagna, di partecipare a un incontro tecnico, previsto per domani, venerdì 29 luglio, per analizzare e trovare una soluzione all'anomalia dei campioni eseguiti da Arpae”, aveva dichiarato nel pomeriggio il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad
Secondo il primo cittadino è “una contingenza senza alcune spiegazione tecnica, né logica, visto che, per esempio a Rimini, a causa della siccità, le paratie a mare non vengono aperte da quasi un mese e mezzo e la stessa Hera, che gestisce il ciclo integrato delle acque, ha formalmente comunicato di non aver riscontrato alcun guasto o difetto”