Il regista canadese, secondo la Procura di Brindisi, avrebbe costretto una giovane donna straniera a subire rapporti sessuali per due giorni a Ostuni. La ragazza sarebbe poi accompagnata all'aeroporto Papola Casale di Brindisi e lasciata lì all'alba, nonostante le sue precarie condizioni fisiche e psicologiche. Lui respinge tutte le accuse
Il regista canadese Paul Haggis (premio Oscar per la sceneggiatura del film Crash) è stato fermato oggi a Ostuni (Brindisi) con l'accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Secondo quanto comunicato dalla Procura di Brindisi in una nota, il regista avrebbe costretto una giovane donna straniera a subire rapporti sessuali per due giorni a Ostuni dove partecipa alla kermesse 'Allora Fest'. "Fate accertamenti il prima possibile, sono totalmente innocente" ha fatto sapere, attraverso il suo avvocato Michele Laforgia, il regista. Secondo quanto si è appreso, la famiglia ha raggiunto Haggis dall'America.
Le cure in aeroporto e la denuncia
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la donna, dopo le violenze, sarebbe stata accompagnata dal regista all'aeroporto Papola Casale di Brindisi e lasciata lì alle prime luci dell'alba, nonostante le sue precarie condizioni fisiche e psicologiche. In aeroporto la presunta vittima delle violenze è stata assistita dal personale di Aeroporti di Puglia e della polizia di frontiera che, dopo averle prestato le prime cure, l'ha accompagnata negli uffici della squadra mobile. Gli agenti hanno poi portato la donna all'ospedale Perrino di Brindisi dove è stato attivato il "protocollo rosa" per le vittime di violenza. Successivamente, la presunta vittima ha formalizzato la denuncia. Nel provvedimento di fermo è stato anche richiesto l'incidente probatorio della parte offesa finalizzato a cristallizzare le dichiarazioni rese. A quanto si apprende, il regista conosceva da tempo la presunta vittima che, dopo uno degli episodi di violenza, sarebbe stata costretta a farsi medicare.
Le altre accuse di violenza
Le accuse di violenza sessuale e lesioni personali aggravate a Paul Haggis, che hanno portato al suo fermo a Ostuni, non sono le prime del genere arrivate al cineasta canadese. Il regista di Crash sta affrontando una causa civile negli Usa, nata dalle accuse formulate nel 2017 dell'addetta stampa Haleigh Breest, che aveva dichiarato di essere stata stuprata da Haggis dopo una premiere nel 2013. Dal 2018 altre quattro donne si sono fatte avanti affermando di essere state vittime di molestie e aggressioni sessuali da parte del regista. Haggis ha negato tutte le accuse, sostenendo che il rapporto con l'addetta stampa era stato consensuale e ha tentato di citare in causa a sua volta Haleigh Breest per diffamazione attraverso false accuse e perché avrebbe tentato di estorcergli 9 milioni di dollari. La mozione è stata però respinta dal giudice.
Vicino alla bancarotta
Del caso si era tornati a parlare l'anno scorso quando Haggis aveva chiesto al giudice di velocizzare la causa civile, dichiarando di essere vicino alla bancarotta e di non poter coprire le spese legali che sarebbero arrivate a quasi due milioni di dollari. Costi che non sarebbe più in grado di sostenere, secondo quanto dichiarato, per le difficoltà che starebbe incontrando nel trovare ingaggi, proprio per le accuse di violenza. Il cineasta negli ultimi anni è stato spesso al centro delle polemiche, soprattutto per lo scontro con Scientology, di cui è stato membro per 35 anni e che ha abbandonato nel 2009 dopo le posizioni dell'organizzazione religiosa fondata da Ron Hubbard contro i matrimoni gay.