Le accuse di alcune delle vittime sono emerse grazie a una causa civile intentata da un'addetta alle pubbliche relazioni, che afferma di essere stata violentata dal premio Oscar per "Crash"
Lo scandalo molestie negli Usa
Le accuse sono le ultime in una valanga iniziata con lo scandalo Harvey Weinstein: decine di donne hanno messo sul banco degli imputati il potente ex boss di Miramax sul cui conto la procura di Los Angeles sta esaminando un voluminoso dossier messo insieme dalla polizia di Beverly Hills. Come Weinstein, anche Haggis ha negato ogni addebito sostenendo di aver avuto con la Breest "un rapporto amichevole, magari a volte simile a un flirt": attraverso la sua avvocatessa, Christine Lepera, il 64enne regista ha dichiarato di "non aver mai stuprato nessuno" e contrattaccato affermando che la Breest avrebbe chiesto 9 milioni di dollari per mettere tutto a tacere: una richiesta da lui definita "un'estorsione".
Il premio Oscar per Crash
Prodotto, sceneggiato e diretto da Haggis, "Crash" ('Contatto fisico' in italiano) era uscito nelle sale Usa 2004. Ispirato a un episodio realmente avvenuto e imperniato sul tema del razzismo ma anche sulle sfaccettature di rapporti interpersonali che non si possono chiudere in una sola definizione, ha fatto vincere a Haggis l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Vincitore del David di Donatello per il miglior film straniero, "Crash" aveva conquistato anche gli Academy Awards per il miglior film e il miglior montaggio.