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Gli ultras del Livorno sventolano le bandiere del Donbass in curva

Cronaca
©Getty

Domenica 24 aprile sugli spalti dello stadio Armando Picchi, durante una partita degli amaranto contro il Figline, sono comparsi i vessilli delle due repubbliche separatiste del Donetsk e Luhansk, riconosciute solo dalla Russia

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Continuano le polemiche scatenate dalle bandiere delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk sventolate in curva Nord durante la partita di Livorno di domenica 24 aprile e riproposte davanti alla tomba e al bassorilievo del partigiano Ilio Barontini il giorno della Festa di Liberazione, il 25 aprile. Subito è scattata l’accusa di Andrea Romiti, capogruppo di Fratelli d'Italia, agli ultras del Livorno di "sostenere l'invasione della Russia e di Putin". È stato poi tirato in ballo il sindaco di Livorno Luca Salvetti: "Deve prendere le distanze dai suoi amici ultras che inneggiano a dittatori di Stati post-comunisti", ha dichiarato Romiti. 

Ultras Livorno: abbiamo sostenuto quella parte che patisce la guerra da otto anni

Lenny Bottai, storico esponente della curva amaranto ed ex segretario del Partito Comunista livornese, ha chiarato subito la sua posizione e ha scritto sui social: "Abbiamo sostenuto quella parte che patisce la guerra da otto anni e che oggi nessuno vuole riconoscere come vittima primaria di una guerra perpetrata dal governo ucraino, sponsorizzato come pacifista e parte offesa”. Poi ha continuato: “ Facciamo una guerra per procura degli americani che però stanno al caldo. Noi siamo contro la guerra tutta: o pace sempre, oppure ci prendiamo in giro. E allora l’indipendenza dell’Ucraina è giusta, ma niente basi Nato alle porte di Putin perché questo vorrebbe dire tornare alla guerra fredda e noi non lo vogliamo".

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Il sindaco di Livorno non ha preso le distanze dagli ultras

Lo stesso Salvetti ha voluto chiarire il proprio punto di vista in aula consiliare con un discorso in cui ha ammesso di aver provato un senso di disagio visto che condanna la Russia di Putin, facendo però anche cenno ai "crimini che da anni si stanno commettendo in Donbass". Alla fine il sindaco non ha preso le distanze dalle posizioni degli ultras ma ha voluto sottolineare l'assenza della politica in una giornata così importante come è stata quella del 25 aprile: "Mesi fa si è svolta la cerimonia del giorno del ricordo per le vittime dalmato istriane”, ha dichiarato Salvetti, “in quell'occasione le componenti politiche di destra erano lì schierate e dicevano che tutti i morti sono uguali. Beh, mi aspettavo di vederli anche ad onorare la memoria dei morti per la liberazione del 25 aprile. Di loro però non c'era nessuno e quest'assenza è ingiustificata e i livornesi lo hanno notato", ha concluso il sindaco di Livorno.