Sono 660.708 i tamponi molecolari e antigenici effettuati. Con 99.457 casi il tasso di positività si attesta al 15%. 177 i morti. Dal 1° aprile primi allentamenti sul Green pass e niente più quarantena per i contatti stretti di positivi, anche se non vaccinati. L'Ema avvia l'esame del vaccino 'booster' spagnolo Hipra
Covid: ospedale Grosseto riapre reparto di terapia intensiva
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Covid, Zaia: "Siamo in fase endemica, ora piano per fragili"
diffusione del Covid19 nel corso di un punto stampa organizzato a Palazzo Balbi, sede della giunta regionale veneta. "Oggi chi finisce in terapia intensive è o non vaccinato, che ha 15 volte in più la possibilità di andare in ospedale, o è fragile con comorbidità - ha continuato - spero che una strategia sui fragili sia pensata, non so se servirà una quarta dose ma qualcuno pensi a come metterli in sicurezza".
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Agenas: occupazione reparti sale a 15% ,su in 9 regioni
sanitari regionali (Agenas) del 28 marzo 2022.
Covid, Agenas: ricoveri toccano soglia 15% (ma 1 anno fa al 43%)
nazionale: in Calabria i ricoveri in area medica sono al 34%, in Umbria al 32%, in Basilicata al 28%, in Sicilia al 25%, le Marche al 23%. Sopra il 30%, nel "vecchio" sistema dei colori in procinto di essere definitivamente archiviato, si sarebbe finiti
in zona arancione, avendo contestualmente le intensive al 20%. Situazione in crescita dunque, come ampiamente atteso dopo il colpo di coda di marzo che ha visto di nuovo risalire i contagi, ma imparagonabile all'anno scorso: il 28 marzo 2021 i ricoveri
in area medica erano al 43% (oggi il 15%), quelli in terapia intensiva al 40% (oggi al 5%).
Come funziona e a chi è rivolto il mix di monoclonali preventivi
L’Ema ha dato il via libera a Evusheld, sviluppata dalla società AstraZeneca, per la prevenzione della malattia causata dal coronavirus. Il farmaco, che non è sostitutivo del vaccino, viene iniettato intramuscolo. COSA SAPERE
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Covid: mix con influenza aumenta il rischio di sintomi gravi
probabilità di morire rispetto a quelli che hanno avuto solo il Covid-19. Ad affermarlo, è uno studio pubblicato su The Lancet. Il team dell'Univea' rsitdi Edimburgo, dell'Università di Liverpool, dell'Università di Leiden e dell'Imperial College di Londra ha collaborato in uno studio su oltre 305.000 pazienti ospedalizzati con Covid-19.Il progetto è stato finanziato dal dipartimento di ricerca e innovazione del Regno Unito (UKRI) e dal National Institute for Health Research (NIHR) nell'ambito delle attività di ricerca del governo britannico per contrastare il Covid. I ricercatori affermano che i risultati mostrano la necessità di maggiori test antinfluenzali sui pazienti Covid-19 in ospedale e sottolineano l'importanza di una vaccinazione completa sia contro Covid-19 che contro l'influenza.
L'infezione Omicron protegge dalle altre varianti?
Uno studio condotto da ricercatori dell'università di Innsbruck, e pubblicato sul New England Journal of Medicine, mostra che gli anticorpi sviluppati dopo un'infezione da Omicron non riconoscono efficacemente le altre varianti del virus Sars-CoV-2. Le persone non vaccinate che si sono ammalate con Omicron, dunque, potrebbero non essere protette se emergesse una variante più simile ad Alfa, Beta, Gamma o Delta. COSA SAPPIAMO