Ucraina, Protezione Civile: "Flussi profughi al momento gestibili. Attivate strutture"
CronacaGli arrivi degli ucraini nel nostro Paese sono sotto controllo. Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, però aggiunge: "Se i numeri dovessero aumentare dobbiamo attrezzarci da un punto di vista operativo". E garantisce: "Dalle associazioni alle reti di solidarietà, passando per i sindaci, le prefetture e le regioni, tutto il sistema si sta organizzando per dare una risposta a questa emergenza"
I flussi degli ucraini che stanno arrivando in Italia, al momento, “risultano gestibili”. A dirlo è il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. "Se i numeri dovessero aumentare dobbiamo attrezzarci da un punto di vista operativo", aggiunge. Intanto, “è stato disposto l'aumento dei posti Cas (Centri accoglienza straordinaria) di 5mila posti e disposto anche un aumento posti Sai (Sistema accoglienza e integrazione). Potranno accedervi cittadini ucraini anche se non richiedenti asilo. In Italia ci sono oltre 248mila ucraini, di cui 190mila sono donne”, ha spiegato il capo Dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, Francesco Ferrandino. E ha aggiunto: “Le persone che arrivano si rivolgono ai loro parenti ma hanno comunque bisogno di assistenza. È necessario anche un raccordo con il mondo della scuola, bambini e ragazzi dovranno frequentarlo” (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24 SUL CONFLITTO).
Curcio: "Incremento quotidiano di arrivi sta aumentando"
Il capo della Protezione Civile Curcio ha fornito i numeri aggiornati sugli arrivi nel nostro Paese: “In Italia stiamo assistendo a quasi 10mila ucraini che sono arrivati, metà donne e un po' meno della metà sono bambini e il resto uomini. La maggior parte arriva tramite frontiera terrestre italo-slovena. L'incremento quotidiano sta aumentando: sono arrivate 2.500 persone in più tra ieri e oggi”. E sottolinea: “Queste persone sono in una sorta di rete familiare che si è attivata e in qualche caso anche attraverso strutture territoriali".
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La rete dell'accoglienza e della solidarietà in Italia
"Questa è una situazione completamente inedita e vede attivate tante strutture di un intero Paese. Dalle associazioni alle reti di solidarietà, passando per i sindaci, le prefetture e le regioni, tutto il sistema si sta organizzando per dare una risposta a questa emergenza”, ha aggiunto Curcio. E la grande macchina dell'accogliena vive anche di episodi singoli. Come chi decide di prendere in casa propria chi scappa dalla guerra. Lo ha fatto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che da ieri sera accoglie nella propria abitazione di famiglia, vicino a Mogliano, due mamme ucraine con i loro tre figli, tra i 4 e i 16 anni. Il Comune di Venezia, inoltre, ha reperito almeno 70 posti letto in città messi a disposizione da Enti e Fondazioni. Ma la macchina della solidarietà si muove in tante altre città, da Genova a Milano, dove casa Jannacci, lo storico dormitorio per senzatetto di viale Ortles, ha iniziato a ospitare dalla notte scorsa le prime famiglie di profughi ucraini. E sui social si moltiplicano i gruppi dove condividere messaggi di disponibilità ad ospitare o aiutare chi ha bisogno.