Lettera Papa Ratzinger, parla il segretario Ganswein: "Mirano a distruggerlo"

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In un'intervista al Corriere della Sera, l’arcivescovo ha difeso Benedetto XVI contro le accuse sui casi di molestie sessuali. “È stato il primo ad agire da cardinale e poi ha continuato la linea della trasparenza da Papa”

Georg Gänswein, segretario personale di Joseph Ratzinger, ha parlato con il Corriere della Sera della lettera che Benedetto XVI ha scritto contro le accuse sui casi di molestie sessuali. “Chi lo conosce sa che l’accusa di aver mentito è assurda. Si deve distinguere tra commettere un errore e mentire”, ha detto l’arcivescovo. Per Gänswein, "c'è una corrente che vuole proprio distruggerne la persona e l'operato. Non ha mai amato la sua persona, la sua teologia, il suo Pontificato”. Ratzinger è stato chiamato in causa in un rapporto di Monaco su casi di pedofilia nell’arcidiocesi della città tedesca, accusato di aver compiuto atti di negligenza in quattro casi, ovvero di non essere intervenuto per denunciare la situazione. Al dossier Benedetto XVI ha replicato con una lettera nella quale ha affermato di “aver avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica" e dicendo: "Ogni giorno mi domando se anche oggi io non debba parlare di grandissima colpa”. Ma sui fatti che gli vengono imputati dal dossier pubblicato a Monaco, il Papa emerito si dice colpito dall'essere stato presentato come "un bugiardo”. 

Il dossier di Monaco

Il Papa emerito, nel dossier, è accusato di negligenza, ovvero di copertura di preti abusatori, in quattro casi. A suscitare le polemiche, in particolare, è stata la circostanza per la quale nella memoria difensiva si sosteneva che Ratzinger, quando era arcivescovo di Monaco, non aveva presenziato a una riunione nella quale c'era un prete abusatore, versione che è stata poi corretta su richiesta dello stesso Benedetto XVI. Nell'analisi legale oggi si ribadisce che è stato "un errore di trascrizione" commesso "inavvertitamente" da uno dei collaboratori e "non si può imputare a Benedetto XVI quest'errore di trascrizione come falsa deposizione consapevole o bugia”.

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Gänswein: “C’è tanto fango”

Gänswein, al Corriere della Sera, ha affermato che con lo scandalo abusi in Germania "c'è un'occasione ideale di fare i conti, come la ricerca di una damnatio memoriae". E "molti purtroppo si lasciano ingannare da questo attacco vile, c'è tanto fango”. Sull’affermazione di Ratzinger di non essere stato presente alla riunione del 1980, l’arcivescovo ritiene si tratti di un "errore redazionale, non intenzionale”. Il segretario ha poi sottolineato che sul contrasto alla pedofilia nella Chiesa, Ratzinger "è stato il primo ad agire da cardinale e poi ha continuato la linea di trasparenza da Papa". Mentre Benedetto XVI scriveva la lettera del mea culpa, "pensava alle vittime degli abusi - ha affermato il suo segretario - E di fronte a sé, davanti ai suoi occhi, aveva Dio stesso”.

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