
Covid, i colori da lunedì 10 gennaio: in fascia gialla 13 regioni più Trento e Bolzano
Sono 15 le zone d’Italia in giallo dalla prossima settimana: a quelle che già si trovavano in questa fascia, si aggiungono Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Valle d'Aosta, che lasciano il bianco dopo l’ordinanza del ministro Speranza. Nessuna regione passa per ora in arancione

Da lunedì 10 gennaio, sono 15 le zone d'Italia in fascia gialla: 13 regioni più le province autonome di Trento e di Bolzano. Nessuna zona passa invece in fascia arancione, nonostante l’aumento dei casi di coronavirus
GUARDA IL VIDEO: Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Vda in giallo
Dopo il monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss), sono altre quattro le regioni che passano dalla fascia bianca alla gialla: il ministro Roberto Speranza ha firmato le ordinanze sul passaggio di colore per Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Valle d'Aosta
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
Queste quattro regioni si vanno ad aggiungere alle nove che sono già in fascia gialla e ci rimangono anche questa settimana: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia. Sono già in giallo anche la Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano
Il monitoraggio dell'Iss
Il passaggio delle regioni dalla zona bianca alla zona gialla scatta dopo il raggiungimento di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15%, tasso dei posti letto occupati nelle terapie intensive al 10%. I parametri per passare nella fascia arancione, invece, sono: 20% dei posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, 30% in area medica, incidenza settimanale superiore a 150 casi ogni 100mila abitanti
Lo speciale coronavirus
Dopo che l’obbligo di mascherina anche all'aperto è stato disposto in tutta Italia, sostanzialmente con il passaggio dalla zona bianca alla gialla non cambia niente. Il cambio di colore è più che altro un campanello d'allarme sulla situazione negli ospedali. Ed è anche un invito a rispettare le norme per evitare la zona arancione che, invece, si tradurrebbe in divieti e restrizioni, in particolare per i non vaccinati
Covid, la situazione in Italia: grafiche
La Toscana da lunedì passa in zona gialla. Dal monitoraggio Iss-ministero della Salute, è emerso che la regione ha registrato i valori italiani più alti dell'incidenza di casi Covid: 2.680 contagi per 100mila abitanti, seguita da Lombardia (2.578,1) e Valle d'Aosta (2.255,9). Il 7 gennaio i nuovi casi in Toscana sono stati 7.567, età media 39 anni, e i decessi 13. In crescita i ricoveri: 1.066 (65 in più), di cui 108 in terapia intensiva (+10)
Covid-19, il vaccino in Italia: DATI E GRAFICI
Anche l’Abruzzo diventa giallo. I casi totali sono 130.440: di questi, 23.867 - quasi il 20%, cioè uno su cinque - sono emersi nell'ultima settimana. Fino al 29 dicembre non si erano mai superati i mille nuovi positivi in 24 ore: da quel giorno non si è mai scesi al di sotto di tale soglia, con il record di 5.315 nuovi casi il 5 gennaio. Nell'ultima settimana i pazienti ospedalizzati sono passati da 194 a 298, con una variazione del 50% circa: quelli in area non critica sono cresciuti del 51%, mentre quelli in terapia intensiva sono aumentati del 25%
Numeri della pandemia: prima i casi o i ricoveri?
Anche l’Emilia-Romagna passa in giallo da lunedì. Nella regione, il 7 gennaio i nuovi casi sono stati oltre 17mila, a fronte di circa 36mila tamponi. Quindici i decessi. Continua a salire il numero dei ricoverati nei reparti Covid (sono 1.848, 104 in più), mentre sono stabili quelli in terapia intensiva: in rianimazione ci sono 140 pazienti, di cui 109 non sono vaccinati. Nella settimana fra il 31 dicembre e il 6 gennaio l'incidenza ha raggiunto quota 2.153 casi su 100mila abitanti e l'indice Rt è a 1,38

Va in giallo, per almeno 15 giorni, anche la Valle d'Aosta. A sancire il cambio di colore è stata l'occupazione dei posti letto in rianimazione, rimasta sotto soglia nelle scorse settimane (al contrario di quella in area medica e dell'incidenza dei contagi). La regione “presenta un'incidenza dei contagi pari a 2.255,9 casi ogni 100mila abitanti, un tasso di occupazione di posti letto in area medica pari al 42,4% e un tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva pari al 15,2%"

Nessuna regione, quindi, dal 10 gennaio sarà in zona arancione. Quella che ha rischiato di più è la Liguria. “Nonostante la grande circolazione del virus - ha commentato il presidente Giovanni Toti - grazie alla campagna vaccinale e agli sforzi dei sanitari, il sistema ligure regge all'urto: siamo in una situazione comunque complessa"