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Cogne, Annamaria Franzoni in vacanza nella casa del delitto di Samuele

Cronaca

Assieme al marito è tornata nella villa dove fu ucciso il figlio Samuele nel 2002. Tre giorni per trascorrere il Capodanno, poi di nuovo a casa tra le montagne dell’Appennino

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Annamaria Franzoni e il marito Stefano Lorenzi hanno trascorso tre giorni nella villetta del delitto di Cogne in occasione del Capodanno. Quasi vent'anni dopo l'omicidio del figlio Samuele, avvenuto il 30 gennaio 2002, la coppia ha trascorso la notte di San Silvestro. La notizia è stata riportata dal quotidiano La Stampa. Non è la prima volta che la donna torna nella casa di frazione Montroz, dopo aver scontato la pena a 16 anni - in seguito ridotti a meno di 11 - per l'uccisione del figlio.

Il dissequestro della villa

Nel giugno 2021 era terminato il contenzioso tra la famiglia Franzoni e l'avvocato Carlo Taormina con cui la villetta di Cogne rischiava di essere messa all'asta. Il tribunale di Aosta aveva infatti dichiarato estinta la procedura esecutiva, avviata su richiesta del legale che lamentava il mancato pagamento di onorari difensivi per oltre 275 mila euro, divenuti circa 450 mila nell'atto di pignoramento. "I coniugi Franzoni hanno iniziato a pagare", aveva detto l'avvocato Taormina. La villa era stata dissequestrata il 23 marzo 2013, alla presenza di Stefano Lorenzi. Da allora era tornata nella piena disponibilità della famiglia, fino al pignoramento, poi revocato. Lo scorso 4 febbraio Annamaria Franzoni aveva denunciato nell'aula del tribunale di Aosta l'esistenza di un turismo macabro alla villa di Cogne. Era comparsa in qualità di testimone e parte civile nel corso di un processo per violazione di domicilio a carico di una giornalista e di un telecineoperatore, poi assolti.

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