
Agenas: sale l’occupazione in Lazio, Piemonte e Lombardia. TUTTI I DATI
Le regioni incrementano dell'1% la soglia di occupazione dei reparti passando rispettivamente al 16%, al 15% e al 18%. Avevano già superato le soglie per l'occupazione delle terapie intensive che restano al 14% per il Lazio, al 12% per la Lombardia e al 14% per il Piemonte. Il superamento del 20% in rianimazione è uno dei parametri che fa scattare il passaggio in zona arancione con l'occupazione oltre il 30% nelle aree mediche e l’incidenza settimanale superiore a 150 nuovi contagi ogni 100mila abitanti

L’occupazione dei posti letto da parte di paziente Covid nei reparti di area medica è salita di un punto percentuale in Lazio, Lombardia e Piemonte arrivando a una soglia che desta preoccupazione
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Secondo l’ultimo monitoraggio di Agenas, riferito ai dati del 27 dicembre, la percentuale di pazienti Covid è ora pari rispettivamente al 16%, al 15% e al 18%
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Le tre Regioni avevano già superato le soglie di allerta per l'occupazione delle terapie intensive: ora è al 14% in Lazio e Piemonte, e al 12% in Lombardia
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Il superamento della soglia del 10% in terapia intensiva, del 15% in area medica e un’incidenza settimanale superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti determina il passaggio dalla zona bianca - dove tuttora si trovano le tre Regioni - alla zona gialla
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A livello nazionale, l’occupazione dei posti letto da parte dei pazienti Covid resta stabile al 12% in terapia intensiva e al 15% nei reparti di area medica

Dall’ultimo monitoraggio di Agenas emerge anche che l’occupazione in area medica è salita, ma rimasta sotto la soglia di allerta in Abruzzo (12%), Basilicata (12%), Campania (14%), Emilia Romagna (14%), Molise (10%), Puglia (7%), Toscana (10%) e Umbria (14%). In Liguria, Sicilia, Valle d’Aosta e nella provincia autonoma di Bolzano la percentuale era già uguale o superiore al 15%, ed è salita ulteriormente. Ora è pari rispettivamente al 28%, 18%, 31% e al 18%

Per quanto riguarda l’occupazione nei reparti di terapia intensiva, invece, cresce in Campania, dove ora è pari al 7%, nelle Marche (17%), in Valle d’Aosta (6%), in Veneto (17%) e nella provincia autonoma di Trento, dove si registra il valore più alto (26%)

Il superamento della soglia del 20% in terapia intensiva è uno dei parametri che fa scattare il passaggio in zona arancione insieme ad altre due condizioni: un'occupazione superiore al 30% nelle aree mediche e un’incidenza settimanale superiore a 150 nuovi contagi ogni 100mila abitanti a settimana

Tuttavia, la provincia autonoma di Trento non rischia ancora di passare in zona arancione. In area medica l'occupazione è infatti pari al 17%, in calo di un punto percentuale rispetto ai dati del giorno precedente. Un discorso simile vale per la Valle d'Aosta. La Regione ha una percentuale di pazienti Covid in area medica da zona arancione, ma un numero ancora basso di ricoveri per coronavirus in terapia intensiva (6% del totale)

Discorso diverso per la Liguria, dove "la zona arancione è possibile, ma di scontato non c'è nulla e ricordo che comunque non cambia assolutamente niente rispetto alla zona gialla", come ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti. "Le normative in vigore puntano tutto sulla vaccinazione e non sulle chiusure - ha detto - e quindi che la Liguria sia bianca, gialla o arancione non cambia niente per il cittadino"

In base ai dati diffusi dal Ministero della Salute e aggiornati al 28 dicembre, al momento sono ricoverate in tutto in terapia intensiva 1.145 persone, 19 in più rispetto al giorno precedente