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È morto Richard Rogers, architetto italo-britannico pioniere del movimento high-tech

Cronaca
©Ansa

Nato a Firenze nel 1933 da genitori di origini britanniche, era tornato in Inghilterra con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel 2007 ha vinto il premio Pritzker, uno dei principali premi per l'architettura. La sua carriera: dagli edifici della Cedu a Strasburgo, al Dome of the millennium a Londra. Il ricordo di Renzo Piano: "Era un po' come un fratello maggiore per me"

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È morto ieri sera all'età di 88 anni l'architetto italo-britannico Richard Rogers. A riportare la notizia sono i media inglesi. Rogers era nato a Firenze il 23 luglio del 1933 da genitori di origini britanniche poi tornati in Inghilterra con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel 2007 aveva vinto il premio Pritzker, uno dei principali premi per l'architettura nel mondo e spesso citato come il Premio Nobel per l'architettura.

Dall’high-tech alla Camera dei lord

Rogers è uno dei pionieri del movimento 'high-tech', che si distingue per le sue strutture in vetro e acciaio e le tubature a vista. Ha progettato la sede della compagnia di assicurazioni Lloyd's, un ufo architettonico inaugurato nel 1986 nella City di Londra. Ha inoltre realizzato l'edificio della Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo, gli uffici a Berlino in Potsdamer Platz, un terminal all'aeroporto internazionale di Barajas a Madrid. Con Renzo Piano ha progettato diverse opere, come il centro Georges Pompidou di Parigi. Rogers ha progettato il Three World Trade Center a New York e il 'Dome of the millennium' a Londra, curiosità dei festeggiamenti dell'anno 2000 che gli scatenarono contro le ire del principe Carlo. Divenuto lord Rogers di Riverside, l'architetto sedeva dal 1996 alla Camera dei lord, la camera alta del parlamento britannico, nei ranghi dei laburisti.

Renzo Piano: "Era il mio fratello maggiore"

Renzo Piano ha ricordato Rogers, con cui è stato vicino tutta la vita. In una conversazione con l'Ansa racconta un'amicizia e uno scambio professionale "lungo più di 50 anni", un sodalizio di affetti e di pensieri, che ha fatto sì che dopo il Beaubourg di Parigi progettato insieme nel 1971 le loro strade non si sono mai divise. "Eravamo ragazzacci insieme a Londra quando a Parigi c'era il '68 e in fondo non siamo mai cambiati. Lui, che aveva quattro anni più di me, è stato un po' sempre il mio fratello maggiore".

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