
Covid, ecco le regioni a rischio zona gialla da lunedì 20 dicembre
Ieri, 13 dicembre, la Calabria ha lasciato la zona bianca, così come accaduto per il Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano. Dalla prossima settimana possibili altri cambi di colore: ecco quali sono i territori con dati fuori soglia o al limite, secondo l'ultimo aggiornamento di Agenas

Dopo il Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano, dal 13 dicembre anche la Calabria è passata dalla zona bianca alla zona gialla, una modifica che segna l’entrata in vigore di maggiori restrizioni anti-Covid per i non vaccinati. E per il 20 dicembre sono diverse le regioni che rischiano di cambiare colore, secondo gli ultimi dati del monitoraggio di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
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Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla avviene sulla base di tre parametri: l’incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare i 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane di fila, il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%. Il primo parametro è stato superato in tutta Italia, ecco invece la situazione relativa alle altre due soglie nelle regioni più a rischio zona gialla
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TRENTO - Maggiori restrizioni da lunedì prossimo sono probabili nella provincia autonoma. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 20%, quello dell’area non critica al 17%

VENETO - "Siamo appesi al dato di occupazione dell'area medica, e penso che il bollettino di venerdì sarà da zona gialla", ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando i dati sulla pandemia di Covid-19. La regione ha un tasso di occupazione al 13% delle terapie intensive e del 14% dell’area non critica
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LOMBARDIA - Teme la zona gialla dal 20 dicembre anche la Lombardia. Le terapie intensive sono occupate al 9%, gli altri reparti ospedalieri sono al 14%
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LIGURIA - La regione potrebbe lasciare la zona bianca il 20 dicembre, avendo un tasso di occupazione delle terapie intensive al 12% e un tasso di occupazione in area medica del 18%

VALLE D’AOSTA - Rimane sotto la soglia (al 6%) l’occupazione delle terapie intensive, mentre è al 20% il tasso di occupazione degli altri reparti ospedalieri

MARCHE - Possibile cambio di fascia anche per le Marche. Le terapie intensive sono già fuori soglia (14%), mentre rimane ancora sotto i parametri l’occupazione degli altri posti in area medica (13%)

LAZIO - Il tasso di occupazione è al 12% per le terapie intensive (dato fuori soglia) e al 13% per i posti letto negli altri reparti ospedalieri (ancora entro il limite)

EMILIA ROMAGNA - Il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 10%, quello dei posti letto negli altri reparti è all’11%