
Vaccino Covid, terza dose a over 40 dal 22 novembre e obbligo per i sanitari: cosa cambia
L'inizio della campagna di somministrazione delle dosi ulteriori alla seconda per la fascia di età compresa tra i 40 e i 59 anni era prevista per dicembre. Il ministro della Salute Speranza: "Risalgono i contagi, giusto anticipare". La prossima settimana arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri la previsione dell'obbligo della terza dose per il personale sanitario. La Federazione nazionale dei medici: "Più efficaci norme sulla sospensione per chi non si vaccina"

Si partirà lunedì 22 novembre, e non più il 1° dicembre – come inizialmente previsto – con la somministrazione delle terze dosi di vaccino anti Covid-19 per la fascia di popolazione di età compresa tra i 40 i 59 anni. Il governo lavora anche all'obbligo delle dosi ulteriori alla seconda per tutto il personale sanitario: ecco le novità
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TERZE DOSI AGLI OVER 40 - L'anticipazione della terza dose agli over 40 è stata annunciata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo (inseme, nella foto), in ragione della risalita di contagi che sta interessando l’Italia. Ieri, giovedì 18 novembre, i nuovi positivi erano 10.638
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Finora, i cittadini vaccinabili con la terza dose erano gli over 60, gli over 18 con particolari fragilità di salute, gli ospiti e il personale delle residenze per anziani e gli operatori sanitari
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Ancora una volta, il ministro Speranza ha sottolineato come i vaccini siano, al momento, l’unica arma davvero efficace contro la recrudescenza della pandemia: "La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all'Italia. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia. È giusto quindi anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d'età 40-59 anni"
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Il commissario Figliuolo, in una nuova circolare inviata alle regioni, ha ricordato che le terze dosi possono essere somministrate soltanto a chi ha ricevuto da almeno sei mesi la dose prevista per il completamento del ciclo primario
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La decisione del governo è in linea con le ultime raccomandazioni arrivate dall'Ema (Agenzia europea del farmaco), che ha sottolineato ancora una volta l’importanza di mantenere alta la risposta immunitaria fornita dai vaccini contro il Covid. L’unico modo per farlo sono le terze dosi, che secondo l’agenzia “dovrebbero essere somministrate alla maggioranza della popolazione”
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L'OBBLIGO PER I SANITARI - Un'altra novità riguarda nello specifico il personale sanitario. Palazzo Chigi sta infatti lavorando a un decreto che sancirà l’obbligo – non sarà più quindi “una raccomandazione” – della terza dose per tutti i sanitari. Si dovrebbe partire dal 1° dicembre

“A fronte del nuovo obbligo chiediamo che sia resa al contempo più efficace su tutto il territorio nazionale la norma in merito alla sospensione dei sanitari che non si vaccinano, prevedendo che la funzione sospensiva sia demandata direttamente all'Ordine dei medici e non più alle Asl”, ha detto Anelli

A oggi risultano sospesi 1767 professionisti su 468.000 iscritti agli albi dei medici e degli odontoiatri. Secondo una rilevazione della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), la percentuale di medici, infermieri e altri operatori sanitari che hanno già ricevuto la terza dose è pari al 42% del totale, in tutto circa 600.000 operatori

Non abbastanza, secondo Giovanni Migliore (in foto), presidente Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere): "Con questo ritmo saranno necessarie 5-6 settimane per il completamento, troppe rispetto alla rapida evoluzione della quarta ondata epidemica. Dobbiamo accelerare, e per questo riteniamo indispensabile l'obbligatorietà, unico modo per salvaguardare il funzionamento del Sistema sanitario nazionale”

Per il Comitato tecnico dell’Ospedale Spallanzani di Roma, l'obbligo vaccinale andrebbe esteso anche ad altre categorie a rischio o a stretto contatto con il pubblico