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L'astronauta Paolo Nespoli: "Ho un tumore al cervello, dopo le cure è sotto controllo"

Cronaca

Il racconto della battaglia contro la malattia su Facebook: "Ho scoperto di avere un linfoma al sistema nervoso centrale. L'avaria sembra risolta, avremmo detto nello Spazio; vedo la proverbiale 'luce alla fine del tunnel' diventare sempre più grande"

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L'astronauta Paolo Nespoli, 64 anni, con alle spalle tre missioni e 313 giorni nello Spazio, è impegnato in una battaglia contro un tumore al cervello ."Ho scoperto di avere un linfoma al sistema nervoso centrale che oggi, dopo mesi di cure, è sotto controllo. L’avaria sembra risolta, avremmo detto nello Spazio; vedo la proverbiale 'luce alla fine del tunnel' diventare sempre più grande!", ha scritto in un post su Facebook.

Il post su Facebook: "Ultimo anno e mezzo duro per tutti"

"L’ultimo anno e mezzo è stato duro per tutti: il Covid, il distanziamento sociale e la didattica a distanza ci hanno provati per benino, e nel migliore dei casi ci hanno costretti a cambiare le nostre abitudini, i nostri ritmi, le nostre priorità", scrive ancora Nespoli, prima di rivelare la sua malattia. "Non aggiungo altro se non una riflessione, potrà sembrare banale ma la sento e l’ho sempre sentita mia, un approccio alle cose, una filosofia che arriva direttamente da un modo di dire spaziale: bisogna avere coraggio e dare tutto se si vuole puntare alle stelle. Per aspera ad astra!", conclude l'astronauta.

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"Pandemia ha interrotto le visite periodiche"

Dopo il post sui social, "AstroPaolo", è intervenuto all'Italian Tech Week di Torino, raccontando che ha saputo il 28 novembre 2020 da una Tac di essere affetto dalla malattia. "Per più di vent’anni - ha detto Nespoli - sono stato un astronauta. La mia salute è stata minuziosamente monitorata, scandagliata, studiata da team di esperti a ritmi di test, esami, screening dalla precisione maniacale e pure crescente via via. L’ultimo anno, la pandemia, con tutto quello che si è portata dietro, mi ha impedito di sottopormi alle visite periodiche. Proprio quando sarebbero state più opportune".

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"Tumore non è evento eccezionale, per questo ho deciso di dirlo"

Dalla diagnosi del tumore, Nespoli ha dovuto interrompere le sue conferenze e i suoi interventi pubblici per sottoporsi alle cure. "Sono passati dieci mesi da allora - ha continuato "AstroPaolo" - e non saprei ricordare quanti giorni ho trascorso fuori dagli ospedali. Però adesso, grazie alle cure sanitarie di tanti medici e infermieri, e al supporto di parenti e amici, la situazione sembra essere sotto controllo". E ha aggiunto: "Un tumore non può essere visto come un’avaria, come un evento eccezionale. La sua diffusione e l’estrema varietà dei casi suggerirebbero, al contrario, che tutto dovremmo fare fuorché considerare straordinarie vicende come la mia o come quelle di tanti, tantissimi altri. Per questo oggi ho deciso, cosa non molto in sintonia con un carattere che mi impone di ritenere poco interessanti le mie storie personali, di comunicare come sto".

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