Stava lavorando alla ristrutturazione di un edificio. L'uomo, 54 anni, ha perso l'equilibrio ed è precipitato. All'arrivo dei soccorsi era già morto. Indagano gli ispettori della Asl per eventuali responsabilità
Ennesima vittima sul lavoro. Un operaio di 54 anni è morto dopo essere caduto da un'implacaura di un cantiere in via Cecchi, nel quartiere della Foce a Genova. All’arrivo del 118 non c’era più niente da fare: l’uomo è morto per la caduta ed è l’ennesima vittima sul lavoro. Gli ispettori della Asl sono impegnati nelle indagini per verificare la presenza e il corretto funzionamento di tutti i dispositivi di sicurezza previsti dalla legge.
"Non si può morire di lavoro"
“Non conosciamo ancora la dinamica dell’incidente mortale, né tantomeno possiamo conoscere le responsabilità che saranno accertate dalle autorità competenti”, ha dichiarato il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri, “certo è che quando un lavoratore muore non si tratta mai di una fatalità”. Fretta, poca attenzione, misure di sicurezza non idonei, mancata formazione e scarsa consapevolezza sono le principali cause d’incidente. “Non si può morire per portare a casa il pane, nel 2021 non si può morire di lavoro”, afferma Maestriperi.
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Peggiorano i dati
Continua a peggiorare, giorno dopo giorno, il numero di persone che hanno perso la vita sul proprio luogo di lavoro. Secondo i dati pubblicati da Inail nei primi sette mesi del 2021, solo in Liguria sono avvenuti 50 infortuni al giorno: di questi, 14 sono stati mortali. Un aumento di circa il 6% rispetto al 2020, in controtendenza con i dati nazionali che registrano un -5,4% che restano comunque elevati: 677.
