Covid, la Polizia postale indaga su no vax e no pass: ecco cosa rischiano
Gli agenti sono al lavoro per identificare chi ha diffuso i contatti privati di politici, medici e giornalisti finiti nel mirino e minacciati. Rischiano di essere indagati per istigazione a delinquere con l'aggravante delle finalità terroristiche: un fascicolo è stato già aperto dalla Procura di Torino. Il Garante della privacy avverte: "Diffondere senza consenso dati personali è un illecito". Il Pd annuncia un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Lamorgese
La Polizia Postale sta monitorando i canali Telegram legati in particolare ad ambienti dei “no vax”, per vigilare contro la diffusione illegale di contatti privati di persone finite nel mirino di alcuni gruppi - politici, medici e giornalisti - oltre a identificare i responsabili: rischiano di finire indagati per "istigazione a delinquere con l'aggravante dell'utilizzo di mezzi informatici con finalità terroristiche"
GUARDA IL VIDEO: Ricciardi: "Green pass tutela le attività"
Conferma il direttore della Polizia postale, Nunzia Ciardi: “Stiamo lavorando per identificare, attraverso le indagini sui canali Telegram, i responsabili da deferire all'autorità giudiziaria per vari reati tra questi anche quello di istigazione a delinquere con l'aggravante dell'utilizzo di mezzi informatici con finalità terroristiche: la stessa Procura di Torino ha incardinato un fascicolo dove si ipotizza questo reato"
Obbligo di green pass su treni e aerei, scarsa partecipazione alle proteste. FOTO
"Negli ultimi giorni il fenomeno è aumentato annunciando grandi mobilitazioni. Ma la strategia di contrasto messa in campo dal Viminale ha avuto un suo effetto", aggiunge il direttore Ciardi
Green pass obbligatorio su treni, aerei, navi: le norme
Riguardo ad un eventuale profilo dei possibili indagati, Ciardi spiega che "a quel che si intuisce, anche vedendo le varie posizioni, è una galassia trasversale. Questi utenti minacciano fisicamente le persone, dicono di inserire indirizzi o numeri di telefono e creare una sorta di lista di linciaggio, che potrebbe essere foriera di atti di violenza"
Lega vota emendamenti contro il Green Pass. Letta: intollerabile, ora chiarimento
"C'è in corso un'investigazione piuttosto complessa, gli iscritti ai canali sono tantissimi. Stiamo lavorando per oscurarli e identificarne il più possibile”, spiega poi Ciardi. “Seguiamo attentamente la situazione fin dall'esordio e controlliamo i gruppi con le difficoltà connesse al fatto che Telegram è una piattaforma che non ha sede in Italia. Ci sono quindi anche difficoltà connesse alla legislazione applicabile"
Lo speciale coronavirus
"Stiamo monitorando anche gruppi su Facebook e Whatsapp - ha aggiunto Ciardi - . Ma Telegram è sicuramente la piattaforma che consente il maggiore anonimato e offre maggiori opportunità a chi si vuole nascondere. Per questo dobbiamo dare un nome e un volto a chi scrive una determinata frase, ad esempio di minaccia”
Coronavirus, tutti gli aggiornamenti in diretta
Il direttore Ciardi sottolinea: “Non è una cosa immediata, bisogna incrociare una serie di dati per arrivare a delle identificazioni, a cui contiamo di arrivare il prima possibile. Lavoriamo in sintonia con tutte le articolazioni della polizia, in particolare con la Digos e l'ordine pubblico per condividere più informazioni possibili"
A proposito della diffusione dei recapiti di medici, giornalisti e politici comparsi in alcuni gruppi No vax, il Garante per la privacy "ritiene doveroso ricordare agli utenti che diffondere senza consenso dati personali, oltre a costituire una violazione della vita privata degli individui, con rischi anche per la loro incolumità, si configura, ai sensi della normativa sulla privacy, come un atto illecito, che può determinare anche l'applicazione di pesanti sanzioni"
Intanto il Pd ha annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, a prima firma della capogruppo Debora Serracchiani, da svolgersi al prossimo question time, “per sapere quali iniziative il governo intenda adottare per evitare che legittime manifestazioni di dissenso si trasformino in azioni di violenza inaccettabili”
Si legge nella nota dei deputati Pd che l’interrogazione chiederà “se al governo risulti che piazze e cortei dei cosiddetti movimenti no vax e no pass siano frequentati da veri e propri squadristi e picchiatori fascisti e quali iniziative intenda mettere in campo per contenere tali infiltrazioni e il ripetersi di episodi di violenza”
Già alla vigilia del primo settembre, quando è entrato in vigore l’obbligo di green pass per trasporti a lunga percorrenza, il ministro Luciana Lamorgese aveva precisato: "Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web", condannando le minacce contro esponenti di Governo, politici, medici e giornalisti
La Federazione Italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) intanto ha annunciato la volontà di costituirsi parte civile negli eventuali processi a carico dei responsabili di intimidazioni e aggressioni nei confronti degli operatori del Servizio sanitario nazionale e dei medici di medicina generale: “Al fianco di tutti gli operatori sanitari aggrediti o minacciati dai no vax”
“Non è tollerabile – spiega la Fiaso - la violenza nei confronti di medici, infermieri, operatori sociosanitari del Ssn che svolgono semplicemente il loro lavoro e sono impegnati nella campagna vaccinale con l'unico interesse la tutela della salute pubblica"