Non sarà necessaria la certificazione verde per l'accesso ai luoghi di culto. Lo ha precisato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Rimangono in vigore le regole attuate da oltre un anno per evitare la diffusione del coronavirus: mascherine, distanziamento, niente strette di mano e acquasantiere vuote
Obbligatorio dal 6 agosto per sedersi al bar o in ristoranti al chiuso, il green pass non servirà invece per accedere in chiesa. Lo ha precisato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Per messe e funzioni religiose, quindi, non sarà necessaria la certificazione verde che attesti la vaccinazione, la guarigione dal Covid o un tampone negativo eseguito non oltre 48 ore prima. L'accesso ai luoghi di culto sarà libero, ma continuerà a essere regolato dalle norme attuate già da oltre un anno per evitare la diffusione del coronavirus (AGGIORNAMENTI - SPECIALE).
Le regole per le messe in vigore dalla primavera 2020
Durante il primo lockdown per l'emergenza Covid, anche le chiese vennero chiuse. Poi arrivò la riapertura, a maggio, grazie a un protocollo stipulato dal governo guidato allora da Giuseppe Conte e dalla Cei, Conferenza episcopale italiana, con successive integrazioni concordate con il ministero dell’Interno e con il Comitato tecnico scientifico. Le regole stabilite restano tuttora valide e prevedono l'obbligo di indossare mascherine, distanziamento tra i fedeli, comunione con l'ostia che viene distribuita dal sacerdote solo nella mano, niente strette di mano per lo scambio di un segno di pace e acquasantiere vuote.