
Covid e ristoranti, in zona bianca niente limiti per tavoli all'aperto. In 6 al chiuso
La proposta della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di far decadere in zona bianca il limite del numero di commensali all'aperto e di estendere il tetto massimo al chiuso ha trovato l'assenso del Governo. Il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che prevede che, fino al 21 giugno, in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso sia "consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di 6 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi"

La proposta della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di far decadere i limiti all'aperto per le attività di ristorazione in zona bianca e di estendere il tetto massimo al chiuso a 6 persone ha trovato l'assenso del Governo. Nella serata del 4 giugno, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza
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L'ordinanza, nel dettaglio, prevede che, ”fino al 21 giugno, in zona bianca il consumo al tavolo negli spazi al chiuso è consentito per le attività dei servizi di ristorazione per un massimo di 6 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi"
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Le Regioni avevano giudicato troppo restrittiva l’interpretazione dell’ufficio legislativo del ministero per gli Affari regionali sulla riapertura degli esercizi di ristorazione, secondo la quale il consumo al tavolo era consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che fossero tutti conviventi e che ci si trovasse in una zona bianca
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Nei giorni scorsi erano emerse linee guida diffuse dal Comitato tecnico scientifico, che contenevano anche indicazioni sull’uso della mascherina al ristorante. La proposta di indossarla sempre, anche quando si è seduti al tavolo, tranne quando si mangia o si beve, come suggerito dal Cts, aveva suscitato diverse polemiche

La mascherina andrebbe quindi indossata solo quando non si è seduti, ma può essere tolta al tavolo anche se non si sta mangiando o bevendo. Rimane invece la misura che impone di mantenere i tavoli distanziati

Secondo le regole stabilite per le riaperture delle attività di ristorazione, i gestori dei locali devono inoltre adottare regole per fare in modo che non si creino assembramenti fuori dai locali e per far mantenere il rispetto del distanziamento sociale tra persone che non fanno parte dello stesso gruppo

Sui menu le regole non cambiano: devono essere consultabili con Qr code o in una qualche modalità digitale oppure devono essere stampati su carta plastificata in modo da poter essere disinfettati dopo l’uso

Il Cts aveva sottolineato anche che per la ristorazione occorre “definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita”

Il Cts raccomanda anche l’accesso preferenziale tramite prenotazione e al mantenimento dell’elenco dei clienti per almeno 14 giorni. Inoltre si invita, laddove possibile, a privilegiare l’utilizzo di spazi esterni

Un’altra raccomandazione inoltre è quella di "rendere disponibili e obbligatori prodotti per l'igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale”

I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti sia al chiuso che all’esterno
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